"Prepareremo se necessario un'ottava salvaguardia, a meno che la flessibilità non risolva il problema"; lo ha detto il presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damianoche, dopo l'approvazione della nuova legge di Stabilità, è tornato a parlare di flessibilità in uscita ricordando la promessa fatta tempo fa dal presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Riforma della Pubblica Amministrazione e Riforma costituzionale, sono questi gli obiettivi primari del governo Renzi, che dovrebbero essere raggiunti entro il 2016. Per questo motivo il deputato del Partito Democratico spinge sull'esecutivo affinché non dimentichi la promessa fatta nei mesi scorsi, riguardante il delicato tema della flessibilità in uscita.

Stando alle parole pronunciate dall'ex ministro del Lavoro Damiano, i pensionamenti flessibili costituiscono un obiettivo raggiungibile attraverso la proposta incamerata in Commissione Lavoro alla Camera di cui lui stesso, insieme a Pier Paolo Baretta e alla deputata del Pd Maria Luisa Gnecchi, è il firmatario.

Damiano: flessibilità a costo zero

Il disegno di legge n. 857, infatti, prevede l'uscita a partire dai 62 anni e 7 mesi di età anagrafica con 35 anni di versamenti contributivi, pena una riduzione massima dell'8 % sull'assegno previdenziale. I lavoratori precoci, che hanno iniziato la propria carriera lavorativain giovane età, invece, avranno la possibilità di lasciare il lavoro dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di contributi, senza penalizzazioni.

Si tratta di un provvedimento a costo zero anche se, per i primi 4 anni, potrebbe comportare degli oneri, ma in attesa di arrivare alla speranza di vita (85 anni) si genereranno soltanto risparmi.

Salvaguardia per altri 20 mila sodati

Il presidente Damiano interviene anche sugli esodati: con la legge di Stabilità 2016, infatti, sono stati salvaguardati altri 26.300 lavoratori per un totale di 172 mila esodati posti a tutela nelle precedenti salvaguardie.

Altre 20 mila persone, rimaste prive di copertura previdenziale, potrebbero ricevere apposita tutela attraverso la flessibilità in uscita: in caso contrario si potrà optare per l'ottava salvaguardia.

Quanto alle ricongiunzioni onerose, il presidente Damiano ha affermato: "Ora chi ha la disavventura di sommare due fondi Pensioni, Inps e Inpdap, paga due volte i contributi. Su questo siamo tutti d'accordo, maggioranza e opposizione. Bisogna che sia d'accordo il Governo", ha concluso.