Come ogni anno, la rivalutazione in base ai nuovi dati ISTAT sull’aumento del costo della vita, l’inflazione e così via, produce cambiamenti per alcune prestazioni erogate dall’Inps ai pensionati. Gli assegni familiari e la maggiorazione di pensione sono tra queste. L’Istituto di Previdenza Sociale, con due circolari emanate il 31 dicembre, ha comunicato i nuovi importi che saranno erogati a partire dal 1° gennaio.

Differenze tra assegni familiari ed assegno per il nucleo familiare

Le prestazioni a cui fa riferimento l’INPS nella sua circolare sono, come dicevamo, la maggiorazione di pensione e gli assegni familiari.

Questi ultimi non vanno confusi con l’assegno per il nucleo familiare vero e proprio. Spesso si fa confusione, ma gli assegni familiari di cui tratta l’INPS nelle circolari di fine anno sono aiuti erogati solo ad alcuni soggetti, quelli per intenderci a cui non si applica il meccanismo degli ANF. Infatti, per i pensionati delle Gestioni Separate per i lavoratori autonomi, per i coltivatori diretti anche se piccoli e per mezzadri e coloni, vengono erogati gli assegni familiari e non l’assegno per il nucleo familiare che, dal 1° gennaio 1988, spetta ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati con prestazione pensionistica che deriva da lavoro dipendente. L’INPS ha comunicato le variazioni di importo che saranno valide dal 1° gennaio 2016 e che sono state adeguate alla perequazione di quello 0,6% che è il tasso di inflazione 2015.

Inoltre, nel calcolare le nuove soglie, si è tenuto presente anche il nuovo limite del trattamento minimo delle pensioni che è fissato a 501,88 euro.

Importi degli assegni e limiti di reddito per essere considerati familiari a carico

Dal 1° gennaio 2016, l’assegno familiare per i coltivatori diretti, mezzadri e coloni sarà di € 8,18 al mese per ogni figlio o equiparato a carico.

Pe i titolari di pensione derivante da lavoro autonomo e per i piccoli coltivatori, l’assegno familiare sale a 10,21 euro al mese per coniuge figli ed altri familiari fiscalmente a carico. Per i piccoli coltivatori diretti ci sono anche 1,21 euro al mese per genitori e familiari equiparati. Gli aumenti rispetto al 2015 sono minimi, quasi impercettibili perché minima è stata l’inflazione.

In relazione a questo aumento del costo della vita, sono cambiati anche i limiti di reddito che rendono un familiare non autosufficiente economicamente e quindi a carico. In pratica, il coniuge e ciascun figlio, sono da ritenersi a carico se hanno un reddito inferiore a 706,82 euro al mese. L’INPS ha comunicato anche che i familiari per cui è possibile fruire degli assegni sono il coniuge, i figli o gli equiparati, i fratelli, le sorelle ed i nipoti.