La proposta avanzata nei mesi scorsi dal Presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Tito Boeri non convince visto che, nella proposta non è stato inserito l'introduzione del tetto massimo a 41 anni di contributi al fine di agevolare l'uscita per i lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi in giovane età, ovvero, i cosiddetti lavoratori precoci.

Stando a quanto introdotto dalla vecchia riforma pensionistica varata dall'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero, i lavoratori precoci potranno accedere al pensionamento dopo aver raggiunto di almeno 42 anni e 10 mesi di versamenti contributivi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per la donne.

Da segnalare che, con l'adeguamento all'aspettativa di vita i requisiti per l'accesso alla pensione sono destinati a salire e potranno arrivare a 45 anni di contributi entro il 2035.

Tito Boeri valuta il tetto limite a 42-43 anni di contributi

Il Presidente dell'Inps Boeri, intanto, sta valutando di stabilire il tetto limite a 42 o 43 anni di versamenti contributivi per i lavoratori precoci,nonostante la contrarietà dimostrata dai sindacati Cisl, Cgil e Uil che invece, sembrano orientati verso la proposta,avanzata dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, da anni in prima linea nella battaglia volta a riformare la Legge Fornero.

Misure appetibili nel ddl Damiano

Il disegno di legge n.

857 di cui lo stesso Damiano è il primo firmatario, infatti, prevede l'uscita a partire dai 62 anni di età anagrafica e 35 anni di versamenti contributivi pena una riduzione massima dell'8% sull'assegno previdenziale. Per i lavoratori precoci, invece, l'ex ministro del Lavoro ha previsto l'uscita anticipata dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di versamenti contributivi.

La proposta risulta appetibile alla forze sociali visto che, potrebbe interessare operari e manodopera non qualificata che, nonostante svolgano mansioni particolarmente faticose percepiscono stipendi bassi. Resta comunque il fatto che, la proposta Damiano non cambierebbe definitivamente la Legge Fornero ma potrebbe rendere più flessibile l'uscita dal mondo del lavoro.