La settimana appena trascorsa è stata ricca di interventi intorno alla questione della riforma delle pensioni 2016: da un lato il ministro Martina è sembrato aprire alla possibilità di un intervento sulla materia previdenziale, dall'altro si è segnalato un intervento di Tiziano Treu a favore della vertenza dei precoci. Intanto, i dibattiti proseguono e un nuovo intervento di Cesare Damiano ha lasciato intendere quale sarà il futuro della previdenza italiana qualora non si intervenga mediante una riforma che stemperi i rigori della legge Fornero: lo scenario è quello di un mondo del lavoro fatto da settantenni.

Proseguono anche i confronti e spesso le polemiche intorno ad uno dei nodi del Piano Boeri più osteggiati dall'intero arco parlamentare e politico, la questione dei tagli ai vitalizi dei politici: ancora una volta, si deve segnalare una levata di scudi da parte di tutti coloro che sarebbero interessati dal provvedimento. Infine, nuove aperture del PD sul nodo dei precoci tramite Titti Di Salvo e una convergenza tra Elsa Fornero e Tito Boeri.

Damiano, Piano Boeri e le novità riforma pensioni 2016

L'ultimo intervento di Cesare Damiano riguarda la lettura dei dati diffusi dall'Inps secondo i quali sarebbero in netto aumento le richieste di pensione d'anzianità: in parole semplici, dati i rigori della legge Fornero, gli italiani preferiscono andare in pensione non appena ne hanno la possibilità.

Il Presidente della Commissione Lavoro, inoltre, sottolinea come l'invecchiamento attivo della popolazione italiana rischia di diventare nei prossimi decenni 'preoccupante': tra tre decenni il requisito per andare in pensione sarà di 69 anni e 5 mesi mentre per la pensione d'anzianità ci vorranno 45 anni e 8 mesi. Secondo Damiano, basta la lettura di questi dati per comprendere come la riforma delle Pensioni 2016 non sia più rinviabile.

Intanto, si assiste ad una levata di scudi per quanto riguarda il famoso taglio ai vitalizi dei politici contenuto nel cosiddetto 'Piano Boeri'; ad intervenire è stato Gerardo Bianco, Presidente dell'Associazione che raccoglie gli ex-parlamentari, che ha sottolineato l'iniquità di una misura di taglio dei vitalizi che significherebbe non soltanto una disparità di trattamento nei confronti dei normali contribuenti, ma anche un voler mettere mano a diritti già acquisiti, cosa di certo non accettabile.

Convergenza Fornero-Boeri e precoci: novità riforma pensioni 2016

Intanto, l'ultimo intervento di Elsa Fornero sembra finalmente aprire a forme di flessibilità in uscita e quindi ad un lasciapassare per una riforma pensioni 2016 che possa introdurre modifiche sostanziali all'impianto della legge. L'ex ministro è stato ospite ad una tavola rotonda a Trieste, dove ha aperto ad un processo di riforma citando proprio Tito Boeri e il suo Piano: le sue parole sono state chiare, anche lei avrebbe voluto maggiore flessibilità ma nel 2011 e nel 2012 era impossibile, ora, invece, facendo sempre massima attenzione ai conti pubblici, qualcosa è possibile fare in quella direzione. Sul fronte dei lavoratori precoci, categoria tra le più penalizzate proprio dalla riforma pensioni Fornero, è arrivata un'apertura molto importante da parte del partito di maggioranza, il PD: Titti Di Salvo, infatti, deputata e membro della Commissione Lavoro, ha rilanciato la necessità di una Quota 41 per tutti: è necessario infatti assicurare un assegno senza penalizzazioni e decurtazioni per coloro che raggiungono un'età contributiva così elevata. Per approfondimenti e aggiornamenti sul sistema previdenziale e sulle questioni dei precoci, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.