Questa settimana potrebbe essere importante per coloro che attendono l’uscita del bando di concorso a cattedra. Stando a quanto emerso nei giorni scorsi, a breve potrebbe essere pubblicato il decreto da parte del Ministero dell’Istruzione. A far pensare che ormai ci siamo sono gli atti firmati da Sergio Mattarella. Il Presidente della Repubblica ha siglato il regolamento sulle nuove classi di concorso la settimana scorsa, perciò ora ci si attende la pubblicazione dei tre bandi dal ministro Stefania Giannini. Gli atti (D.P.R. 14/02/2016) su cui ha apposto la firma Mattarella riguardano la disposizione per razionalizzare e accorpare le classi di concorso, passo fondamentale dell’iter come ammesso dal Miur precedentemente.

A questo punto ci si attende la diffusione della data in cui si potrà consultare il testo del decreto ministeriale. Nell’attesa che ciò avvenga, ci giungono notizie da Francesca Puglisi del PD, che per mezzo di un post è intervenuta sull’argomento delle valutazioni.

Concorso docenti: valutazione su capacità didattiche

In merito al concorso a cattedra, di cui si aspetta soltanto la pubblicazione del bando, prosegue il dibattito, specie fra quegli insegnanti con abilitazioni differenti. Al centro delle discussioni abbiamo le valutazioni, su cui Francesca Puglisi ha voluto fare quasi da pacere, invitandoli a non litigare. Da una parte abbiamo i docenti abilitati TFA e SFP, mentre dall’altra ci sono quelli abilitati per mezzo di PAS e diploma magistrale.

I primi si vedrebbero riconoscere 5 punti nella valutazione dei titoli per la loro abilitazione, invece i secondi 0,5 punti per ciascuno degli anni di servizio. Stando al MIDA ed in generale ai gruppi di precari, non sarebbe abbastanza il punteggio per questi ultimi e non viene ritenuto giusto valutare un’abilitazione al pari di un decennio di ruolo.

Dall’altro lato c’è chi si difende sostenendo che valutare eccessivamente il servizio non sarebbe un beneficio per gli insegnanti più giovani, che potenzialmente sarebbero più meritevoli.

A cercare di spegnere gli animi ci prova la responsabile Scuola del Partito Democratico, la quale ha sottolineato sui social che il concorso verterà sull’equilibrio, dato che verranno valutate le capacità didattiche.

Questo va a confermare quanto già era trapelato nei giorni scorsi, ovvero la volontà del Miur di rivedere tale questione, dando maggior spazio alle competenze all’insegnamento dei candidati. A questo punto si attende la fine dei lavori da parte del Ministero della Pubblica Istruzione e la divulgazione del bando concorsuale che si attendeva già a dicembre scorso, ma poi è stato più volte rinviato per i motivi ormai noti agli interessati. Nell’attesa di ulteriori notizie a riguardo, vi invitiamo a seguirci su BN.