I Comitati di Valutazione (CdV) iniziano a insediarsi in tutte le scuole e già sono scoppiate varie polemiche. I Comitati sono istituiti dalla Legge 107/15, la cosiddetta Buona Scuola di Renzi, che stanzia 200 milioni di euro per valorizzare il merito dei docenti con un Bonus da pagare solo ai docenti ritenuti meritevoli dal Dirigente Scolastico in base a criteri stabiliti dal CdV.
Le indicazioni operative del MIUR e degli USR
Da mesi le scuole aspettano indicazioni operative sul funzionamento dei CdV che, oltre a essere una novità, dovranno affrontare il tema delicatissimo della valutazione dei docenti.
Per esempio i CdV non sanno come trattare i docenti in attesa di andare in pensione . Il silenzio del Miur ha favorito interpretazioni non corrette e contestazioni poco motivate. Anche gli USR non brillano per chiarezza, fatta eccezione per l'USR Veneto che, forse un po' troppo coraggiosamente, il 16 febbraio ha emanato la circolare 2982 che chiariva i compiti dei CdV e forniva interpretazioni su aspetti non chiari della legge.
Le contestazioni sindacali
La circolare dell'USR Veneto è stata contestata dai sindacati quindi l'USR Veneto l'ha subito ritirata, forse consigliato dal MIUR. La principale richiesta sindacale è l'inserimento nella contrattazione di Istituto delle risorse per il Bonus-merito.
La richiesta è giustificata in base all'articolo 45 del TU 165/2001 secondo cui 'il trattamento economico fondamentale ed accessorio è definito dai contratti collettivi'. I sindacati osservano che la stessa legge 107, al comma 128, chiama 'retribuzione accessoria' il Bonus-merito. La questione non è secondaria in un Paese in cui l'OCSE segnala la scarsa valorizzazione dei docenti e bassi livelli di apprendimento fra gli studenti.
Spinti da questa convinzione, i sindacati stanno preparando una bozza di testo da inserire nei contratti di istituto e, forse con troppo ottimismo, pensano di avere il sostegno dei 3.000 Dirigenti Scolastici iscritti a Cgil, Cisl, Uil e Snals.
Le incertezze del MIUR
Il 24 febbraio in un incontro fra MIUR e sindacati si è discusso del ruolo dei CdV.
Il MIUR si è reso disponibile a coinvolgere i sindacati nella definizione dei criteri di assegnazione dei fondi alle scuole considerando il contesto territoriale (tasso di immigrazione, livello socio-economico e numero di alunni per classe). Invece non ha risposto alla richiesta di contrattare il Bonus riservandosi di consultare i propri Uffici. Inoltre, secondo il sindacato, il CdV sarebbe un Collegio Perfetto quindi valido solo in presenza di tutte le componenti. La richiesta sembra però un autogol sindacale perché l'assenza di un componente impedirebbe di decidere lasciando i docenti senza Bonus.
Come andrà a finire?
L'ANP, associazione professionale dei Dirigenti Scolastici, esprime posizioni opposte a quelle dei sindacati, ricordando che la Legge 107 prevede che i CdV debbano definire i criteri di attribuzione del Bonus e poi il Dirigente dovrà applicare questi criteri.
Qualsiasi interpretazione differente sarebbe illegittima e renderebbe inutile nei CdV la presenza di studenti e genitori. Inoltre 'valorizzerebbe' quella parte minoritaria dei Dirigenti Scolastici felici di non assumersi responsabilità decisionali. Sarà importante vedere se le decisioni del MIUR, proprio ora che stanno iniziando le visite esterne di valutazione delle scuole , non saranno un arretramento rispetto ai timidi tentativi di adeguare il nostro sistema scolastico ai normali sistemi scolastici europei.