Sono tanti i punti del tema delle pensioni su cui si dibatte ogni giorno da ormai diversi anni. Tra questi vi è quello che concerne gli esodati, vittime della riforma attuata da Elsa Fornero quando c’era il Governo targato Mario Monti: dopo oltre un quadriennio non si è ancora arrivati ad una fine e continuano ad esserci lavoratori che chiedono di poter accedere alla quiescenza perché rimasti in una sorta di limbo senza percepire alcuno stipendio né tanto meno un assegno previdenziale. La settima salvaguardia attuata di recente ha lasciato fuori ancora un gran numero di esodati, circa 30 mila per la precisione, i quali ora si stanno mobilitando per chiedere al Governo di Matteo Renzi una soluzione definitiva al loro disagio sociale.
La mobilitazione da parte degli esodati è stata lanciata per reclamare un ottavo provvedimento per tutti quelli che avrebbero raggiunto i requisiti per accedere alla pensione entro il 31 dicembre 2018 con le norme in vigore precedentemente. La rete dei comitati di esodati si sta appellando in questi giorni e cerca anche di effettuare un censimento che sia utile a definire il numero preciso di coloro che rientrano in questa categoria.
Esodati invocano l’ottava salvaguardia per andare in pensione
I lavoratori che al 31 dicembre 2011 si trovavano in una situazione di licenziamento oppure avevano aderito ad un accordo di esodo o mobilità, chiedono al Governo che venga loro riconosciuto il diritto ad andare in pensione con la normativa vigente alla manovra che ha causato tutto questo.
Un’ottavo provvedimento sarebbe utile ad archiviare definitivamente tale problema, che accomuna un discreto numero di italiani purtroppo. I comitati, oltre a restare al loro fianco in questa battaglia, sono costantemente attivi sul fronte dei ricorsi e forniscono consulenza a chi ne necessitasse. In attesa di aggiornamenti sull’argomento si apprende da un articolo del Corriere della Serache alla fine di quest’anno potrebbero aggiungersi altri 4 mila esodati a quelli già presenti, dato che non si avrà più modo di poter accedere alla mobilità lunga e di conseguenza saranno in molti a rischiare di perdere il lavoro, ma soprattutto a non poter neppure accedere alla previdenza sociale.
La Legge di Stabilità del dicembre scorso ha visto approvare la settima salvaguardia, definita dal Governo l’ultima, ma i numeri attuali parlano da soli e non vanno assolutamente tralasciati. Prima di lasciarvi, vi invitiamo a seguirci ancora su BN per altre notizie sul tema delle pensioni.