Si torna a parlare di contribuzione Inps e del caricoche caratterizza i versamenti pensionistici dei lavoratori autonomi. A riaprire il tema è il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, commentando positivamente le recenti svolte in arrivo dal Governo. "La delega sul lavoroautonomo varata dal Consiglio dei Ministri è un passo avanti che raccoglie gran parte delle nostre proposte, frutto del confronto approfondito con le associazioni del lavoro autonomo che è stato svolto nel corso di numerose audizioni". Sul tema sono arrivate importanti novità sia riguardo alle nuove possibilità di deduzione relative ai costi sostenuti per i corsi di aggiornamento e di formazione professionale, sia per quanto concerne le spese sostenute per prevenire problematiche relative al campo dei mancati pagamenti.
Resta però ancora da sciogliere uno dei nodi più importanti per il settore, ovvero quello relativo all'aliquota di contribuzione da versare annualmente all'Inps.
Riforma pensioni, per il lavoro autonomo si punta al blocco contributivo al 27%
Stante la situazione, la richiesta dell'On. Damiano è di intervenire per mettere un tetto massimo all'aliquota di contribuzione per la previdenza pubblica. "Quello che non può mancare" sottolinea il Parlamentare, commentando le misure prese in favore del comparto, "è il blocco strutturale dell'aliquota previdenziale al 27%. Attualmente vale solo per il 2016 ed è stato reiterato per tre anni consecutivi" ha spiegato l'esponente della minoranza Dem, sottolineando l'importanza di rendere questa misura strutturale e di porre finalmente un tetto all'aumento dell'aliquota.
Di contro, sarebbe opportuno ipotizzare "una normativa che consenta al lavoratore autonomo di poter scegliere un'aliquota compresa tra il 24% e il 27%", in modo da allineare le richieste dell'Inps a quanto avviene già negli altri comparti lavorativi.
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