Dall'inizio del prossimo anno cambia di nuovo la data di pagamento degli assegni previdenziali pubblici, che slitterà al secondo giorno bancabile. Il 2017 potrebbe quindi portare una novità non gradita ai pensionati, figlia della riorganizzazione interna del sistema previdenzialee della logica di contenimento dei costi, che però a ben vedere potrebbe avere un impatto non esattamente neutro per le tasche di chi è già in quiescenza. Sono infatti diciotto milioni gli italiani che ricevono al primo del mese il proprio assegno previdenziale e che si vedranno spostare di ventiquattro ore l'accredito pensionistico, ma bisogna anche considerare che quanto previsto dal decreto legge 65/2015 all'articolo riguardante la "razionalizzazione delle procedure di pagamento dell'Inps" appare ineludibile.

Nella pratica, il comma oggetto della diatriba spiega che: "a decorrere dall'anno 2017, detti pagamenti sono effettuati il secondo giorno bancabile di ciascun mese". Vediamo insieme quali sono le possibili conseguenze.

Pensioni e slittamento dei pagamenti nel 2017: ecco cosa potrebbe cambiare

Stante la situazione, cerchiamo di capire cosa potrebbe effettivamente cambiare per l'Inps e per i pensionati pubblici. Da un punto di vista pratico, bisogna prima di tutto considerare che parliamo di giorno bancabile, perciò va tenuto presente che gli accrediti delle Pensioni non arriveranno necessariamente entro il giorno 2 di ogni mese. Qualora la data dovesse cadere in un giorno festivo, di fatto la ricezione di pagamento verrebbe ulteriormente spostata in avanti.

Inoltre, se si moltiplica lo slittamento per l'intera annualità, appare chiaro come in questo modo i pensionati potrebbero arrivare a perdere diverse settimane di valuta ogni anno. Questo scenario offriràdei risparmi all'Inps, ma inevitabilmente andrà comunque a pesare ancora una volta sulle tasche dei pensionati. Infine, vi è anche il rischio di veder sconfinare il conto per coloro che avevano organizzato le scadenze dei propri addebitiprendendocome riferimentole date di accredito pregresse e che non saranno riusciti a rimodulare i propri impegni di pagamento.

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