Venerdì scorso, 5 febbraio, vi abbiamo parlato del commissariamento del Ministero dell'Istruzione in merito all'assunzione di 3.000 insegnanti con diploma magistrale: una vittoria giuridica conseguita dagli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia per conto de 'La Voce dei giusti' e 'ADIDA', vittoria definita come storica per le proporzioni e l'efficacia del provvedimento disposto dal Consiglio di Stato. Ebbene, arriva notizia di un altro successo ottenuto dai diplomati magistrali, stavolta presso il Tribunale di Ravenna.

Ultime news scuola, mercoledì 10 febbraio: nuova sentenza a favore di docenti con diploma magistrale

Lo rende noto il sindacato Anief, unitamente al sito specializzato 'Orizzonte Scuola' che parlano di altra sentenza importantissima a favore di questa categoria di docenti: infatti, gli avvocati Tiziana Sponga, Walter Miceli e Fabio Ganci, sono riusciti ad ottenere l'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento di altri sessanta insegnanti.

Il Tribunale del Lavoro di Ravenna, infatti, ha respinto il ricorso presentato dall'amministrazione centrale, riconoscendo come incontestabile l'inserimento dei suddetti docenti nelle GaE in base all'articolo 1 (comma 605) della legge 296/2006. L'organo giuridico ha ritenuto, infatti, che l'esercizio del sopra indicato diritto, da parte degli insegnanti, sia stato impedito dalla pubblica amministrazione in seguito ad una 'indiscussa prassi di misconoscimento'.

Scuola, respinto ricorso del Miur prima della decisione dell'Adunanza Plenaria

Agli insegnanti, infatti, è stato impedito, in modo autoritario, di avere accesso all'unica modalità disposta dal Miur (per via telematica) per la presentazione della domanda di inserimento nella Graduatoria ad inserimento.Un'altra vittoria importante, dunque, ottenuta dagli insegnanti in possesso del diploma magistrale conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002 che non ha voluto attendere la decisione dell'Adunanza plenaria, a cui la VI sezione del Consiglio di Stato aveva rimandato l'esame della questione riguardante la legittimità o meno delle disposizioni ministeriali, attraverso l'ordinanza datata 28 dicembre 2015.