La legge dei numeri condanna la Buona Scuola. Il 'Corriere della Sera' di oggi, lunedì 14 marzo, denuncia il clamoroso flop della nuova riforma renziana, soprattutto per quanto riguarda le supplenze. E dire che proprio l'eliminazione della 'supplentite', il male della scuola italiana così come venne definito dal ministro Giannini, doveva essere uno degli obiettivi primari della 'rivoluzione copernicana' voluto dal Presidente del Consiglio.

Assunzioni e supplenze, il flop della Buona Scuola Renzi-Giannini

Invece, non è andata affatto così. Le 150.000 assunzioni, annunciate inizialmente da Renzi, sono state in realtà soltanto poco più della metà (86.076) ma soprattutto rimangono le supplenze.

L'anno scorso erano 118.172, quest'anno siamo a 105.395. Uno smacco per Renzi, tanto più che le risorse finanziarie per pagare i supplenti di questo anno scolastico 2015/6 sono risultate insufficienti. E allora, ecco il vergognoso teatrino farsesco riguardante i ritardi nell'erogazione degli stipendi con lo stucchevole scaricabarile delle responsabilità e la triste umiliazione inflitta ai docenti.

Non si tratta solamente di aver fatto male i conti. Si tratta, soprattutto, di aver indetto un piano assunzionale scriteriato, al termine del quale oltre quindicimila cattedre sono rimaste scoperte: l'assurdità, poi, è stata di escludere dalle assunzioni proprio quei docenti abilitati che avrebbero potuto coprirle.

Mobilità docenti e concorso: anno scolastico 2016/7 si preannuncia ancora più caotico

Dal Ministero dell'Istruzione assicurano: questo è l'anno zero della Buona Scuola, dal 2016/7 tutto (o quasi) si sistemerà. In realtà, c'è poco da confidare su una sistemazione della scuola pubblica italiana, perchè, al contrario, l'anno prossimo potrebbe risultare ancora più caotico.

Tra poco partirà, infatti, il piano straordinario di mobilità che, stando a quelle che sono le premesse, diventerà, inevitabilmente, una 'lotteria bis', dopo quella del piano assunzionale.

Allora la supplentite verrà 'curata' attraverso il concorso? Anche qui i dubbi sono tantissimi, visto che i ritardi accumulati potrebbero addirittura far slittare la prova scritta prevista a fine aprile.

Di conseguenza, i vincitori non riusciranno a salire in cattedra a settembre e, quindi, ecco di nuovo le supplenze. Il 'peccato' più grave della Buona Scuola è stato proprio quello di non aver capito ancora che la scuola italiana va avanti anche (e soprattutto) grazie alle supplenze.