La riforma delle Pensioni andrà sempre più nella direzione del massimo rigore: lavoreremo di più, fino a 70 anni, perché si alzerà ulteriormente l'età pensionabile con la maggiore speranza di vita. Ma, soprattutto, per pagare i conti in rosso dell'Inps. E gli assegni pensionistici saranno sempre più bassi. E' questo l'allarme lanciato da Il Giornaledel 1° marzo 2016, che riprende la situazione bomba delle pensioni: dalla necessità, manifestata dal presidente dell'ente previdenziale, Tito Boeri, di poter procederealleassunzioni di nuovo personale per far funzionare i propri uffici (le attese sono cresciute del 30 per cento), alla situazione di bilancio dell'ente che sta venendo alla luce proprio in questi giorni, fino alle previsioni per i lavoratori nati negli anni '80 che pagheranno, più di tutti, la gestione scellerata delle pensioni degli ultimi decenni.

Inps: conti in rosso, nonostante le rassicurazioni di Boeri

I conti in rosso dell'Inps ormai sono sotto lalucedei riflettori: quest'anno si chiuderanno conuna perdita di 11 miliardi e duecento milioni, 2 miliardi in più rispetto all'anno passato. Boeri si è affrettato a tranquillizzare i contribuenti: "Anche se l'Inps dovesse fallire, i pensionati avranno il loro assegno". Ma a pesare ci sono soprattutto i crediti previdenziali non riscossi per 104 miliardi di euro: l'equivalente di quattro manovre finanziarie, compensati quasi interamente dai trasferimenti dello Stato.

Pensioni Inps:quali sono le previsioni dettate dalla riforma Fornero

La riforma delle pensioni ha come base di partenza una situazione che andrà sempre peggiorando da qui in avanti: oggi, poco più della metà dei pensionati ha un'età compresa tra i 65 ed i 79 anni (il 52,1 per cento), mentre meno di un quarto sono sia i pensionati sotto i 65 anni (il 23,4 per cento) che quelli sopra gli 80 anni (il 24,5 per cento).

Gli assegni pensionistici hanno una media di 17.040 euro lordi, corrispondenti a 13.647 euro netti, poco più di mille euro al mese.Nel futuro i requisiti pensionistici saranno ancora più rigorosi: chi è nato negli anni '80 ed oggi ha 35 anni, potrà ritirarsi da lavoro solo a 70 anni per effetto dell'incremento dell'aspettativa di vita, parametro della legge Fornero che vincolerà le pensioni degli italiani fino al 2050 ed oltre. E l'assegno sarà di circa il 25 per cento in meno rispetto a quello incassato oggi.