Le novità sulla riforma Pensioni, in particolare per la flessibilità in uscita ed i lavoratori precoci, non sono positive: vero è che i sindacati principali sembrano essersi accorti che i comitati autogestiti stanno facendo più di quanto fatto da Cgil, Cisl, Uil nel corso degli ultimi mesi, e facendosi più “aggressivi” verso il governo Renzi annunciano una mobilitazione comune, va però precisato che a quanto pare stanno spostandosi verso la proposta di riforma pensioni di Tito Boeri, ovvero il contributivo per tutti (reso “più equo” con prelievi e tagli alle pensioni d'oro e ai vitalizi) così da consentire un'uscita anticipata e più flessibile rispetto alle attuali norme della Legge Fornero.

Ovviamente né i comitati dei lavoratori precoci né i sindacati abbandonano l'idea della Quota 41 senza penalità, come anche della Quota 97 con penalità (le famose proposte di Cesare Damiano), peccato che per l'ennesima volta il governo Renzi faccia capire che la risposta è NO perchè costerebbero troppo, al massimo si potrebbe introdurre con la Legge di Stabilità 2017 il prestito pensionisticoa fianco del part-time pensionistico introdotto con la Legge di Stabilità 2016.

Novità pensioni precoci: sindacati in mobilitazione

Come detto Cgil, Cisl e Uil, che negli ultimi mesi sono stati criticati dai lavoratori pensionandi per le poche e deboli iniziative di protesta e di appoggio a precoci, esodati, lavoratrici in attesa dell'Opzione Donna e altre categorie, stanno aumentando – almeno a parole – le pressioni sul governo Renzi e sono più presenti al fianco degli interessati, sempre più attivi coi loro comitati autonomi ed i gruppi di discussione su Facebook, dove hanno creato comunità di discussione e organizzazione di eventi concreti.

I tre sindacati confederali hanno comunicato di essersi incontrati per una mobilitazione nazionale da organizzare a breve: “Ci siamo incontrati con Camusso e Furlan e abbiamo deciso di prendere iniziative a breve”, afferma Barbagallo della Uil e conferma la Camusso della Cgil all'agenzia Ansa, mentre Petruccioli della Cisl dice che “sulla previdenza c'è l'esigenza di passare dalle parole ai fatti … il sindacato continua la sua mobilitazione per far conoscere all'insieme dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini, le proprie proposte.

Per questi motivi riteniamo necessario il proseguimento della vertenza previdenziale con una mobilitazione che sarà decisa a breve".

Riforma pensioni ultime notizie: Quota 41 e 97, no del governo Renzi che pensa al prestito pensionistico

Le proposte di riforma pensioni per la flessibilità in uscita, in particolare per i lavoratori precoci, restano le stesse: la Quota 41 senza penalità è la principale richiesta degli stessi precoci e appoggiata dai sindacati, poi la Quota 97 con penalità.

Tuttavia, forse perchè ci si rende conto che il governo Renzi non lascia alcuno spiraglio, sta sempre più prendendo piete la proposta di Tito Boeri, presidente INPS: il ricalcolo della pensione col contributivoper tutti, così da consentire un'uscita anticipata accettando una riduzione rispetto a quanto si prenderebbe col retributivo o col misto. Insomma una Opzione Donna per tutti: della serie “piuttosto che niente, meglio piuttosto”.

Anche perchè il governo Renzi ribadisce costantemente che non si possono introdurre Quota 41 e Quota 97 perchè i conti pubblici, sotto osservazione anche da parte dell'UE, non lo consentono: l'ennesima conferma arriva tramite Facebook, con un messaggio del senatore Del Barba (PD) ad un precoce, nel quale informa che Marattin, consigliere economico di Renzi, ha affermato – come altri in questi mesi – che cambiare la Legge Fornero sarebbe troppo costoso, le scelte passate in campo prevdienziale ancora pesano sulle casse dello Stato.

La settimana scorsa il sottosegretario al welfare Massimo Cassano ha risposto ad una interrogazione della Lega Nord affermando che la sola soluzione allo studio del governo quest'anno (da attivare nel 2017) è il prestito pensionistico.