Il 64,3% degli assegni previdenziali erogati dall'INPS è inferiore a 750 euro: è quanto emerge dagli ultimi dati pubblicati dall'ente di previdenza nazionale sull'andamento e corposità delle quiescenze pensionistiche. Se a questo si aggiunge una pressione fiscale sulle Pensioni che nell'ultimo biennio è salita del 18,5% ben si comprende l'insostenibilità dell'attuale status quo. Ne è sempre più convinto Cesare Damiano, che pur avendo espresso apprezzamento per le parole del sottosegretario Morando ha sottolineato come lato previdenza non si possa più attendere.

Un invito camuffato da appello rivolto a Renzi e Boeri in primis, ad oggi i due 'deus ex machina' davvero in grado di poter cambiare le cose. Le ultime news sulle pensioni per i precoci aggiornate ad oggi 31 marzo 2016 si rifanno invece alla petizione lanciata dai diretti interessati che chiedono la riforma con Quota 41 annessa entro il mese di giugno. Intanto i sindacati sono pronti a lanciare la sfida al governo nella cornice della manifestazione di piazza indetta per il prossimo 2 aprile.

Notizie pensioni precoci oggi 31 marzo 2016, Quota 41 entro giugno: la chiave è Damiano, Renzi sei avvisato

Parlando delle ultime notizie sulle pensioni per i precoci aggiornate ad oggi 31 marzo 2016 non si può dunque non sottolineare la campagna promossa dai diretti interessati con lo scopo di sensibilizzare Renzi e Boeri sulla necessità di una riforma entro giugno.

'Abbiamo apprezzato le parole di Enrico Morando a proposito della non necessità di manovre correttive [...] Sulle pensioni, invece, ci saremmo augurati di sentire l’annuncio di qualche novità, pensiamo che sia giunto il momento di aprire il confronto per passare dalle parole ai fatti' ha sentenziato al riguardo il presidente della Commissione lavoro Cesare Damiano, ad oggi l'unico vero grimaldello in grado di scalfire l'attuale stato di cose.

Riforma pensioni 2016, dati INPS e protesta 2 aprile: 'Situazione inaccettabile'

Restando sempre ai numerosi temi connessi alla riforma delle pensioni 2016 non si può invece non evidenziare la manifestazione unitaria indetta dai sindacati per giorno 2 aprile: 'E' un dato davvero preoccupante che il 64,3% degli assegni pensionistici sia inferiore a 750 euro' ha sottolineato Annamaria Furlan di CISL, un trend cui va a sommarsi una pressione fiscale che grava come un macigno sulle spalle dei diretti interessati.

Si parla di aliquote doppie rispetto a quelle dei paesi europei. Davvero non si comprende che cosa si debba ancora attendere per imprimere una decisa svolta ad una politica previdenziale, quella condotta sino ad oggi, molto più che sterile e improduttiva. Renzi, Boeri e anche Poletti (illustre scomparso) dovranno guardarsi in faccia e capire che il tempo delle parole è ormai finito. Bisogna passare ai fatti, gli unici che possano davvero contare qualcosa.