Un provvedimento unico in Italia è stato appena reso effettivo con il documento firmato dal Ministro del Lavoro Poletti e l’Assessore allo sviluppo economico della Provincia autonoma di Trento, Olivi. Si tratta del reddito di attivazione, un ammortizzatore sociale territoriale che sarà attivo proprio nella Trentino. La virtuosità di questa Provincia autonoma, rimarcate dalla CGIA di Mestre, che l’ha definita come la più virtuosa d’Italia e la più innovativa nel campo del welfare, è confermata da questo nuovo strumento di aiuto per le fasce meno abbienti dei propri cittadini, in questo caso disoccupati.

Cosa è questo nuovo ammortizzatore sociale

Il provvedimento che ha reso effettivo questo strumento servirà a coloro che, dopo aver perso il lavoro eaver sfruttato la Naspi, cioè l’indennità di disoccupazione dello Stato, non trovando ancora una ricollocazione lavorativa, si trovano in situazione di particolare disagio. Dal punto di vista reddituale, il limite stabilito è quello di 8.000 euro di ISEE ed il provvedimento non ha limiti di età o di composizione del nucleo familiare. Non è quindi una specie di ASDI territoriale, perché può essere richiesta anche senza avere figli a carico e non è necessario essere over 55. L’assessore Olivi ha spiegato le linee di intervento e le cifre, sottolineando come il provvedimento sarà finanziato esclusivamente da fondi territoriali, quindi senza l’intervento dello Stato Centrale.

Il sussidio sarà pari al 75% dell’ultimo assegno di disoccupazione dell’Inps percepito dal disoccupato. Anche in questo caso, non ci sono limiti prestabiliti come succede con la ASDI, cioè il 75% della Naspi è libero, senza il tetto massimo di 500 euro previsto per l’altra forma di prolungamento della disoccupazione.

Poletti vuole conferme sulla fattibilità a livello nazionale

Il reddito di attivazione è una misura che nella Provincia di Trento funziona già dal 2014, ma quello appena partito ha ampliato la platea di beneficiari rispetto al precedente, proprio per discostarsi dalla ASDI. Infatti, il vecchio reddito di attivazione era elargito solo a determinate fasce di età ed a determinate situazioni familiari, proprio come il nuovo strumento INPS.

Che sia stata proprio l’innovazione trentina del 2014 a dare spunto al Governo di creare il nuovo ammortizzatore sociale? La speranza è proprio questa, perchè le parole del Ministro Poletti subito dopo l’intesa con l’Assessore Olivi, spingono a pensare che in futuro, questo speciale provvedimento potrà essere avviato anche in altre aree dello stivale. Il Ministro, complimentandosi con gli amministratori trentini, che si dimostrano da sempre attenti alle problematiche del lavoro e della disoccupazione, ha garantito che questo strumento consentirà al Governo di valutarne gli effetti positivi in modo tale da studiarne l’applicazione in tutta Italia.