E' tutto pronto per mobilitazione unitaria dei sindacati per la riforma Pensioni in programma il 2 aprile prossimo in tutte le regioni d'Italia. Lo slogan scelto da Cgil, Cisl e Uil per dare il via alla prima di una serie di iniziative finalizzate a chiedere al Governo Renzi il confronto con le parti sociali sull'introduzione di nuove forme di flessibilità in uscita per l'accesso ai prepensionamenti è "Cambiare le pensioni e dare lavoro ai giovani".

Pensioni, manifestazione unitaria dei sindacati in tutte le regioni d'Italia

Una maggiore flessibilità previdenziale, infatti, darebbe ai sessantaduenni la possibilità di accedere alla pensione anticipata e darebbe ai giovani nuove possibilità di trovare un lavoro.

Ma per la pensione in anticipo bisogna fare i conti con le penalizzazioni. I sindacati chiedono prepensionamenti a penalità 0, diverse invece le ipotesi al vaglio di Palazzo Chigi e all'esame della commissione Lavoro della Camera. Tra le ultime possibili soluzioni di cui si è discusso maggiormente nelle ultime ore quella proposta dal presidente dell'Inps, Tito Boeri, che prevede il 3% di penalità sugli assegni della pensione anticipata a 63 anni. Soluzione che non piace ai sindacati. I leader delle tre organizzazioni sindacali - viene spiegato in una nota congiunta - saranno in piazza a Venezia, a Roma e a Napoli: a Campo Santa Margherita ci sarà Susanna Camusso della Cgil, in Piazza Santi Apostoli Annamaria Furlan della Cisl, in Piazza Giacomo Matteotti Carmelo Barbagallo della Uil.

Pensionamenti flessibili e lavoro per i giovani: le proposte Cgil, Cisl e Uil

Gli interventi conclusi dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil saranno preceduti da diversi cortei nelle città coinvolte. Con la manifestazione unitaria del 2 aprile, le organizzazioni sindacali rilanciano la piattaforma unitaria sulla riforma pensioni con la quale si chiede di modificare la legge Fornero creando nuove opportunità di lavoro per i giovani.

I sindacati chiedono anche di proteggere le pensioni in essere, potenziare e sostenere la previdenza complementare, più tutele previdenziali per i giovani con lavori discontinui e precari, riconoscimento del lavoro di cura familiare e della differenza dei lavori. Una soluzione ad hoc viene chiesta per i lavoratori precoci, ovvero il pensionamento con Quota 41 di anzianità contributiva già previsto nel ddl Damiano al vaglio della commissione Lavoro della Camera.