È ancora possibile andare in pensione anticipata usufruendo dell'opzione donna? Quali speranze hanno le lavoratrici di poter beneficiaredei vantaggi della flessibilità in uscita concessa con l'opzione donna che comporta, comunque, un grosso taglio dell'assegno pensionistico? Sono queste le domande più ricorrenti che fanno le lavoratrici in prossimità del compimento dei requisiti anagrafici e di contribuzione previsti per poter utilizzare l'opzione donna. Sul punto, però, è importante verificare la possibilità di poter rientrare anche nel 2016 e, in caso negativo, spiegare quali sono gli aggiornamenti, ad oggi, di una possibile nuova apertura della disciplina in vigore già dal 2004.
Opzione donna: ecco i requisiti anagrafici e contributivi necessari
Per poter fare richiesta di andare in pensione con l'opzione donna è necessario che le lavoratrici abbiano compiuto, entro il 31 dicembre 2015, l'età anagrafica di 57 anni e tre mesi (per le dipendenti sia del settore pubblico che privato) o di 58 anni e tre mesi (per le contribuenti autonome). Inoltre è necessario aver provveduto a versare un minimo di trentacinque anni di contributi. La scadenza dei requisiti di età entro la fine del 2015 è stata una proroga, operata in sede di legge di Stabilità 2016 della precedente data di scadenza, che era fissata al 30 novembre 2014.
Opzione donna per chi i requisiti li matura nel 2016 e taglio nell'assegno
La stessa legge di Stabilità prevede, in ogni modo, che per il 2016 il regime sperimentale dell'opzione donna possa essere ulteriormente prolungato nel caso in cui la spesa previdenziale per l'opzione sia inferiore rispetto alle previsioni, in modo da liberare risorse aggiuntive da destinare alle Pensioni.
Tali risorse, però, dovranno essere destinate dal legislatore e solo dopo il monitoraggio sulle spese effettuato dal ministro del Lavoro e quello dell'Economia entro il prossimo 30 settembre. È probabile, dunque, che se ne tornerà a discutere in ambito governativonel prossimo autunno, quando si preparerà la legge di Stabilità 2017 estendendo l'opzione anche alle donne che maturano i requisiti nel 2016.Ma occorrerà prestare attenzione al requisito anagrafico: con l'innalzamento della speranza di vita del 2016, l'età minima passerà a 57 anni e 7 mesi (58 anni e 7 mesi per le autonome).
Per quanto riguarda il taglio dell'assegno pensionistico per le lavoratrici che optano l'opzione donna, è necessarioricordare che tale regime rappresenta quello più oneroso tra quelli attualmente in vigore per andare in pensione anticipata. Infatti, come ricorda la relazione accompagnatoria alla legge di Stabilità 2016, la decurtazione prevista per il ricalcolo dell'assegno con il metodo tutto contributivo si attesta sul 30 per cento.