A più riprese il sottosegretario del Miur ha ribadito che il presente governo ha solamente ereditato il caos prodotto dai precedenti esecutivi in ordine al precariato scolastico e di aver voluto tirare una riga col passato bandendo il concorso per i soli abilitati. Ma questa operazione di maquillage serve solo a dire alla gente che il governo ha immesso in ruolo 100.000 precari, omettendo di dire che si è pescato dalle Gae senza aver prima verificato se si trattasse di quelli che servivano realmente alla Scuola.
Nella lettera inoltrata dalla Prof.ssa Bonvicini alla redazione di Orizzonte Scuola viene spiegato che la totale mancanza di esperienza di questi docenti ha prodotto episodi grotteschi come quello di un "potenziatore" che ha chiesto ad una collega abilitata se si usasse ancora dare i compiti a casa.
I corsi abilitanti
La responsabilità è anche di questo governo, come spiega nel prosieguo della lettera nella parte in cui si parla dell'istituzione dei Tfa. Era il maggio del 2014 quando questo stesso governo che era in carica avviò il II ciclo TFA, quello mediante il quale si consegue l'abilitazione che con la nuova legge si vuole abolire, lasciando il concorso come unico metodo di ingresso in ruolo.
Ma sta per partire anche il III ciclo TFA del quale si attende il bando per abilitare altri 11.000 docenti circa. E allora? Nel frattempo le buone notizie arrivano solo dai tribunali da dove si apprende che un altro abilitato con Tfa ha visto riconoscere il suo diritto ad entrare nelle Gae.
Si poteva risolvere diversamente
Il paradosso è evidente ed ancora più stridente se si pensa che esistevano già tanti abilitati dal I ciclo Tfa, ai quali si potevano aggiungere gli oltre 60.000 abilitati con il Pas, che potevano essere inseriti nelle Graduatorie ad Esaurimento per scorrere in ruolo. Insomma si sbaglia e si persevera nell'errore mostrando una cecità inspiegabile se non giustificata dal mantenere un incomprensibile puntiglio contro i docenti abilitati, attorcigliandosi intorno al vuoto di contenuti delle dichiarazioni rilasciate, producendo solamente fantasiose ricostruzioni che nascondono la reale condizione della scuola italiana dove il precariato scolastico appare ancora lungi dall'essere risolto. Serve realmente la fase di transizione per sbloccare la situazione.