Il pressing mediatico sulla riforma Pensioni 2016 avrebbe dato i suoi primi frutti: nella giornata di ieri, anche se è mancata l'ufficializzazione (ma anche le smentite), si sarebbe tenuto un incontro tra Tito Boeri e Tommaso Nannicini, sottosegretario alla Presidenza. Le novità sono state diffuse dall'Ansa e i contenuti del confronto hanno suscitato immediatamente molte discussioni: in primo luogo, sembra essere stata accantonata del tutto la proposta di Cesare Damiano, la quale non sembra avere le caratteristiche idonee per pensare un intervento – in questo modo, vanno in secondo piano anche le richieste dei lavoratori precoci e degli esodati per l'ottava salvaguardia; in secondo luogo, sarebbero state messe sul tavolo delle proposte (più o meno) concrete, le quali avrebbero al proprio centro il coinvolgimento di banche e assicurazioni.

Ecco, dunque, il resoconto dell'incontro.

Incontro Boeri/Nannicini e le novità sulla riforma pensioni oggi 21 aprile

Tito Boeri e Tommaso Nannicini sarebbero stati a colloquio per più di un'ora a Palazzo Chigi e sul tavolo c'era ovviamente il dossier sulla riforma pensioni per il 2016. L'incontro, dunque, ha avuto la funzione di riavvicinare nuovamente l'Inps di Boeri al governo Renzi dopo le pesanti 'incomprensioni' degli ultimi giorni: il Presidente dell'istituto previdenziale, infatti, aveva attaccato l'esecutivo chiedendo che mettesse mano finalmente alla riforma della previdenza, mentre proprio Tommaso Nannicini aveva risposto un paio di giorni fa che, per farlo, servivano dai 5 ai 7 miliardi di euro all'anno – il messaggio era ovviamente sulla sostenibilità economico-finanziaria del provvedimento.

Il governo, dunque, punta ad un confronto con l'Inps più che al coinvolgimento delle forze politiche interne ed esterne al governo e, soprattutto, sembra che ancora una volta i sindacati non siano messi al centro dell'eventuale processo legislativo.

Le ipotesi di riforma pensioni 2016: novità oggi 21 aprile

L'ipotesi di riforma pensioni 2016 che sembra aver convinto maggiormente Tito Boeri e Tommaso Nannicini è quello del prestito pensionistico, mediante un coinvolgimento attivo di banche e assicurazioni.

Lo strumento funzionerebbe in questo modo:

  • il lavoratore a cui mancano circa 2/3 anni per raggiungere il requisito anagrafico potrebbe uscire anticipatamente e ricevere un 'prestito' di circa 700/800 euro (oppure calcolando una penalizzazione del 3/4% per ogni anno di 'anticipo');
  • al momento del raggiungimento del requisito, il lavoratore dovrebbe 'restituire' il prestito attraverso trattenute sulla pensione.

Il prestito sarebbe erogato dagli istituti bancari e le assicurazioni avrebbero il ruolo di prevenire l'eventuale morte prematura del contraente il prestito.

Il costo per lo Stato sarebbe contenuto: soltanto gli interessi sul prestito e un 'rimborso spese' per banche e assicurazioni. L'elemento non chiaro è la platea: sembra che, per il momento, lo strumento sia pensato soltanto per le aziende in difficoltà. Per aggiornamenti sulle discussioni e dibattiti riguardanti il prestito pensionistico, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.