Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, avrebbe firmato il decreto che consentirebbe a migliaia di lavoratori a cui mancano non più di tre anni al pensionamento di optare per il part-time. Si tratta, tuttavia, di una misura in via sperimentale sino al 2018 discussa più volte in occasione della Legge di Stabilità 2016 che, con la firma del Ministro Poletti è diventata una realtà.
Part-time a partire dai 63 anni, Poletti firma il decreto
Anche il Presidente della Commissione Lavoro al Senato Maurizio Sacconi, aveva dato la sua approvazione, specificando però, che il part-time potrebbe essere un'operazione molto costosa per le imprese che, molto spesso, preferiscono cessare definitivamente il rapporto di lavoro. Dopo la firma del decreto, quindi, i lavoratori, sia del settore privato che del settore pubblico potranno ricorrere al part-time a partire dai 63 anni, a condizione che, manchino non più tre anni per la maturazione dei requisiti per l'accesso alla pensione di vecchiaia.
L'obiettivo, sarebbe anche quello di favorire la cosiddetta staffetta generazionale che darebbe la possibilità ai giovani, ancora in attesa di occupazione, di entrare nel mondo del lavoro.
Secondo quanto recita l'art.1 della legge 208/2015, quindi, un lavoratore potrebbe richiedere volontariamente il part-time, previo accordo con il datore di lavoro, andando incontro ad una riduzione dell'orario lavorativo che va dal 40 al 60%. Il Ministro Poletti, ha poi ricordato le modalità di accesso al beneficio.
Ecco come accedere al part-time
Qualora un lavoratore volesse usufruire del contratto di lavoro a tempo parziale e sia in possesso dei requisiti, infatti, dovrà rivolgersi ad un Caf o potrà accedere al sito Inps attraverso l'autenticazione con Pin richiedendo la certificazione che attesta la maturazione dei requisiti anangrafici e contributivi entro il 31 dicembre 2018.
Dopo aver prodotto la documentazione necessaria, occorre stipulare il contratto con il datore di lavoro per poi proseguire con il rilascio del nulla osta da parte della Direzione Territoriale del Lavoro. Dopo la firma da parte del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, il decreto è stato trasmesso alla Corte dei Conti in attesa di registrazione.