Mobilitazione generale dei sindacati per modificare la riforma Pensioni della Fornero flessibilizzando i meccanismi per l'uscita in anticipo dal lavoro a la possibilità d'accesso a nuove forme di prepensionamento. Il due aprile tutti in piazza - Cgil, Cisl e Uil - nelle principali città di tutte le regioni italiane per chiedere al Governo Renzi, che ancora continua a prendere tempo, l'apertura del tanto atteso tavolo di confronto con le parti sociali sulla questione previdenziale.

Pensioni, sindacati in piazza contro il Governo Renzi: flessibilità in uscita per tutti

"Flessibilità in uscita per tutti", "riconoscimento della diversità dei lavori", "pensione anticipata senza penalizzazioni", "lavoro per i giovani", saranno solo alcuni slogan che animeranno la manifestazione unitaria dei sindacati che sta riscuotendo di ora in ora sempre più adesioni. Sia da parte di alcuni partiti e aree politiche, ma anche delle altre organizzazioni sindacali "minori" nonché dei vari comitati costituiti ad hoc sulla riforma pensioni e rappresentanti diversi categorie di lavoratori: precoci, esodati, lavoratrici che chiedono l'estensione dell'opzione donna fino al 2018 e via dicendo. Nel frattempo, il leader leghista Matteo Salvini protesta davanti l'abitazione dell'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero in Piemonte, a San Carlo Canavese, nel Torinese.

Rbadisce il suo giudizio negativo nei confronti della riforma pensioni varata nel 2011 dal Governo Monti con il sostegno della maggioranza parlamentare di "grosse koalition" alla tedesca - "è una legge infame" - e contesta il Governo Renzi per non averla ancora modificata nonostante annunci e promesse.

La Corte dei Conti: riforme pensioni 2007/2011 hanno fatto risparmiare 30 miliardi

La legge Monti-Fornero, però, secondo quanto ha fatto sapere oggi la Corte dei Conti, ha fatto risparmiare cifre importanti alle casse pubbliche. Senza le riforme delle pensioni degli ultimi anni (2007-2011) la spesa pensionistica "sarebbe stata superiore - ha spiegato la magistratura contabile - di ben due punti percentuali di Pil rispetto a quella effettivamente realizzatasi, cioè - secondo i calcoli della Corte dei Conti - oltre 30miliardi di euro l'anno".

Per questo il premier Matteo Renzi continua a perdere tempo chiedo l'aiuto dell'Europa per la flessibilità sul decifit. Tuttavia l'esecutivo non spegne le speranza per l'introduzione di nuove forme di flessibilità previdenziale. "Mi auguro ci siano le condizioni - ha detto il ministro del Lavoro Giuliano Poletti - di poter intervenire con la legge di Stabilità 2017".