L'inizio del mese di aprile non ha portato grandi novità per i lavoratori precoci che sono impegnati da mesi nella battaglia per l'introduzione, da parte del governo, della quota 41 senza penalizzazioni. Lamanifestazione dello scorso 2 aprile, infatti, ha determinato sì una ripresa molto vigorosa del dibattito ma, concretamente, non ha spostato di una virgola quello che è il quadro di fondo. Questo limite è stato determinato dall'uscita di Boeri sulla necessità di andare a introdurre un contributo di solidarietà a carico di quelle centinaia di migliaia di pensionati che sono percettori di un assegno da oltre 35 anni.

La presa di posizione di Boeri, nonostante l'immediata bocciatura da parte di molti esponenti del governo, ha contribuito a far calare il sipario sulle ragioni dei lavoratori precoci ai quali non resta ora che affidarsi alle promesse del ministro del Lavoro Poletti che, appena alcuni giorni fa, ha affermato che l'obiettivo dell'esecutivo è quello di arrivare ad un provvedimento sulle Pensioni già nella prossima Legge di Stabilità.

Le dichiarazioni di Poletti, però, sono state accolte in modo molto freddo dai lavoratori precoci stessi. Il problema è che un'intera classe politica sta perdendo di affidabilità visto che lo stesso Poletti durante la scorsa calda estate aveva aperto ad interventi imminenti sui precoci che poi sono rimasti incompiuti.

I lavoratori precoci non si fidano più

È la rabbia il sentimento prevalente che sembra serpeggiare tra i lavoratori precoci. Leggendo i post inseriti sui gruppi Facebook dei lavoratori che combattono per quota 41, emerge chiaramente un senso di generale sfiducia verso gran parte del mondo politico. Man mano che il tempo passa invano in tanti stanno iniziando a chiedersi se davvero si potrà mai arrivare all'introduzione della quota 41.

Il rischio, concreto, è che tutto evolva verso un dibattito fine a se stesso anche se il presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati Cesare Damiano ha già messo le mani in avanti affermando che il momento della verità per il governo sarà l'approvazione del Documento di Economia e Finanza. Il DEF, un documento programmatico, dovrà essere congedato entro il mese di aprile.

Damiano ha già fatto sapere che solo se all'interno del Documento di Economia e Finanza dovesse comparire un riferimento alla flessibilità in uscita, ci potrebbe essere la possibilità di trovare una legge per i precoci (non necessariamente la quota 41) nella prossima Legge di Stabilità In caso contrario, no. Ed è partendo da questo presupposto, come emerge leggendo i post su Facebook dei precoci, che si finisce con il guardare con diffidenza a tutto il dibattito su quota 41 e sul caso precoci.