Come preannunciato da diversi giorni si è svolta stamane, venerdì 22 aprile,la manifestazione organizzata dai lavoratoriprecoci, esodati, mobilitati e lavoratrici di Opzione Donna.La manifestazione di oggi, indetta dalle organizzazioni sindacali, è avvenuta a Roma davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanza. Quali sono state le richieste dei lavoratori? Per i lavoratori precoci l'obiettivo èlaQuota 41come requisito per accedere alla pensione senza limiti di età népenalizzazionisull'assegno pensionistico, l’ottava salvaguardiaper gli ultimi 24mila lavoratori rimasti fuori da quelle precedenti e la proroga del regimeOpzione Donnache consente l’accesso alla pensione con il calcolo contributivo.

La manifestazione

Alla manifestazione eranopresenti i segretari confederali di Cgil, Cisl, e Uil, insieme alla Rete dei Comitati degli esodati e ai Comitati dei lavoratori precoci. Sono intervenuti ancheCesare Damiano,presidente della Commissione alla Camera e Rosario Trefiletti di Federconsumatori. Una troupe di Rai 3, inviata dalla trasmissione Mimanda Rai3 condotta da Elsa di Gati, era presente sul posto e, mediante l'inviato, i lavoratori presenti alla manifestazione hanno potuto dialogare con il vice ministro Enrico Zanetti. Le domande poste a Zanetti da Edoardo Babuscio, Antonina Cicio e altri lavoratori vertevano sempre sul perché il Governo non fosseancora disponibile a trovare delle soluzioni che accontentassero le loro legittime richieste.

Zanetti ha, al solito, parlato delle possibilità che il Governo sta sviluppando che però hanno l'obbligo di non gravare sui conti pubblici. Anzi, ha poi espresso l'idea che nel momento in cui lui sarà in grado di formulare una soluzione la porterà all'attenzione dell'Esecutivo.

I sindacati

I sindacati si sono trovati di fronte la nuova proposta che parla di“prestito” con il coinvolgimento del sistema bancario assicurativo.

A fronte di una riduzione di 2-3 anni di lavoroil lavoratore percepirebbe un mini-assegno a importo fisso con l'utilizzo del Tfr come parziale garanzia nei confronti delle banche. La segretaria della Cgil,SusannaCamuso,ha criticato l’ipotesi delprestito pensionisticoperché, a suo avviso, si parla di Pensioni che valgono 900/1000 euro al mese.

Per la leader la colpa è del Governo, che dopo aver annunciato tantissime volte di voler affrontare il tema pensioni alla fine non si decide a farlo. Annamaria Furlan della Cisl ha invitato il Governo a dialogare e a presentare finalmente la proposta sulle pensioni sulla quale discutere su un tavolo di confronto.