I sindacati dei lavoratori del pubblico impiego hanno indetto uno sciopero per giovedì 7 aprile 2016: la mobilitazione a carattere regionale è promossa dalla Cgil, dalla Cisl e Uil e durerà l'intera giornata di lavoro. Per parlare dei temi della protesta è stata programmata una manifestazione unitaria che si terrà giovedì mattina a Milano. In questi giorni i cittadini in molte città d'Italia dovranno fare i conti con manifestazioni, blocco dei mezzi pubblici locali e dei treni.

7 aprile 2016: sciopero del pubblico impiego

I dipendenti del pubblico impiego della Lombardia - e ci riferiamo alla vasta categoria dei settori pubblici e privati delle funzioni pubbliche della regione - incroceranno le braccia giovedì 7 aprile: la lotta sindacale riguarda i lavoratori delle scuole e delle università, degli ospedali e della sanità, delle funzioni locali, delle amministrazioni, uffici, forze dell'ordine.

Una nota diffusa dallo stesso Palazzo Marino comunica l'alta probabilità di riscontrare disagi o addirittura interruzioni dei servizi per questo giovedì.

Manifestazione a Milano

Oltre allo sciopero, è stata organizzata una manifestazione unitaria a livello regionale nella città di Milano che durerà diverse ore, dalle 9 alle 14 circa. Il ritrovo è fissato in piazza Duca D'Aosta, dalla piazza intorno alle 10 partirà il corteo che raggiungerà Palazzo Lombardia, sul lato di via Melchiorre Gioia dove si svolgerà il comizio tenuto dai segretari sindacali di categoria: per la Cgil ci sarà Rossana Dettori, per la Cisl ci sarà Giovanni Faverin, Nicola Turco per la Uil Pa e Giovanni Torluccio per la Uil Fpl.

Le ragioni dello sciopero

I motivi dello sciopero sono molteplici: iniziamo con la richiesta del rinnovo dei contratti che riguarda 3 milioni di lavoratori pubblici. Inoltre viene richiesta una maggiore attenzione tesa a promuovere la qualità del lavoro e la sicurezza, il rispetto delle risorse, la lotta agli sprechi e la difesa dei servizi a tutela dei cittadini.

Florindo Oliverio della Cgil Lombardia ha spiegato che in aggiunta "alle motivazioni generali ci sono quelle che riguardano la nostra realtà" riferendosi alle vertenze aperte in materia di prefetture, ex province, dei turni di riposo giornaliero e delle ore settimanali di lavoro, degli straordinari e del potere d'acquisto delle retribuzioni.