C’è un referendum di cui ancora non si parla, per il quale si stanno raccogliendo le firme. Si tratta del referendum per l’abolizione della buona scuola” di Renzi, per l'abrogazioni di alcune parti della legge 107/2015. I promotori (insegnanti principalmente, ma anche studenti, genitori, lavoratori della Scuola) ritengono che la “buona scuola” non sia poi tanto buona e che il referendum abrogativo aiuti a difendere l’istruzione pubblica che rappresenta la più grande risorsa per il futuro del Paese. E' anche attivo un sito dei promotori del referendum raggiungibile all'indirizzohttp://referendumscuola.org/.

I quattro quesiti

La consultazione popolare riguarda quattro quesiti:

  1. abrogazione dei finanziamenti privati alle singole scuole, incremento per le statali. In caso di vittoria del SI ogni donazione da parte dei cittadini confluisce solo all’interno del sistema d’istruzione nazionale;
  2. abrogazione della chiamata discrezionale dei docenti. Questo quesito mira a riportare l’assegnazione degli incarichi in capo agli uffici scolastici regionali e non discrezionalmente al dirigente scolastico;
  3. abrogazione dell’obbligo di minimo 200-400 ore di alternanza scuola-lavoro. In caso di vittoria del SI viene abrogato il limite minimo fissato per legge di 400-200 ore in azienda;
  4. abrogazione del potere del preside di scegliere arbitrariamente i docenti da premiare. Se vince il SI viene abrogato il potere di scegliere i docenti a cui dispensare il premio salariale per merito torna in capo al comitato di valutazione composto dai docenti e dal dirigente e non più solo al singolo dirigente.

Quesiti corporativi e quesiti di interesse generale

I quesiti numero 2 e numero 4 sono essenzialmente “corporativi” e mirano a difendere un certo tipo di organizzazione che probabilmente poco importano alla stragrande maggioranza dei cittadini.

Più importanti i quesiti numero 1 e numero 3 che hanno invece carattere più generale, e dovrebbero riguardare tutti coloro che hanno a cuore le sorti della scuola pubblica che, come scriveva Calamandrei, può compiere il miracolo di trasformare i sudditi in cittadini. L’abrogazione dei finanziamenti privati mira a mantenere una chiara distinzione tra pubblico e privato.

Il pubblico faccia il proprio dovere con risorse statali, e il privato faccia il privato e si affidi al mercato. La libertà dei privati di istituire “scuole ed istituzioni di educazione senza oneri per lo Stato” espressamente contemplata dall’art. 33 della Costituzione, mantiene ferme e saldamente nelle mani dello Stato l’individuazione e la verifica delle condizioni per ammettere la parificazione delle scuole private alle scuole pubbliche.

La scuola pubblica rimane centrale in quanto l’istruzione è concepita come indefettibile diritto sociale che grava sulla Repubblica.

Alternanza scuola-lavoro

Riguardo lalternanza scuola-lavoro, è evidente quanto sia un’assurdità. Si tratta di togliere ore all'insegnamento per mandare, obbligatoriamente, gli studenti in visite in luoghi di lavoro con il risultato che i ragazzi avranno meno tempo per studiare.Inoltre, Paolo Damanti, dalle pagine del sito specializzato “Orizzonte Scuola”, ha affermato che molte scuole italiane sono spaesate, non sanno a chi potersi rivolgere; e, in particolare, le perplessità riguardano soprattutto i licei, dove studenti e professori si chiedono a cosa potrà servirel’allargamento dell’alternanza scuola-lavoro anche a questo corso di studi.