È stato lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, ad illustrareil nuovo meccanismo di calcolo delle Pensioni anticipate allo studio dei tecnici di Palazzo Chigi per assicurare la flessibilità in uscita. Si chiamerà Ape, il cui significato è"Anticipo pensionistico" ed è un sistema ideato soprattutto per coloro che hanno la data di nascita tra il 1951 ed il 1953, ovvero per coloro che, ad oggi, hanno tra i 63 ed i 65 anni, i contribuenti maggiormente penalizzati dalla riforma Fornero. Ilnuovo meccanismo delle pensioni verrà introdotto con la legge di Stabilità 2017 per permettere ad un numero ben definito di lavoratori di andare in pensione prima del tempo necessario.

Pensione anticipata: Ape per i nati nel 1951, 1952 e 1953

Il nuovo meccanismo delle pensioni anticipate è, secondo Matteo Renzi, un punto di incontro tra le esigenze di uscita dal lavoro e i calcoli basati sull'aumentata aspettativa di vita fatti dall'Istat. Secondo il Premier, infatti, è vero che l'età della pensione è alta, ma è altrettanto vero che si vive di più e, di conseguenza, si allunga sia la vita lavorativa che quella di godimento della pensione. Tuttavia, proprio i contribuenti nati negli anni 1951, 1952 e 1953 hanno visto allontanarsi la pensionenel momento in cui i propri requisiti anagrafici erano in corso di maturazione. L'Ape, pertanto, non sarà per tutti: sarà un meccanismo riservato proprio ai nati di quegli anni e comporterà, come in tutte le ipotesi di riforma delle pensioni, un taglio nell'assegno mensile.

Taglio per pensioni anticipate: dal 12 al 30 per cento

Con l'anticipo pensionistico svelato da Matteo Renzi si potrà lasciare il lavoro con un anticipo di non più di tre anni rispetto all'età fissata per la pensione di vecchiaia e si dovrà accettare, scrive oggi Il Corriere della Sera, una decurtazione dell'assegno pensionistico del 4 per cento per ciascun anno.

Dunque, il taglio massimo sarà del 12 per cento: tale percentuale non sarà fissa, ma legata al livello di reddito. Più alto è il reddito, infatti, e maggiore sarà il taglio, mentre per gliassegni più bassi la percentuale sarà più lieve. Ma attenzione: per alcuni assegni pensionistici particolarmente elevati, l'anticipo pieno di tre anni comporterà un taglio che potrà aggirarsi intorno al 25-30 per cento.