"Noi non chiediamo un prestito, noi vogliamo una pensione anticipata. Anche più bassa, perché l'anticipo ha un costo che può essere compensatoda una penalizzazione, però vorremmo una pensione anticipata erogata dall'Istituto nazionale di previdenza sociale. Questo è il nostro impianto politico - culturale": lo afferma il Presidente della Commissione lavoro Cesare Damiano, durante laconferenza stampa di oggi organizzata preso la Camera dei Deputati a supporto della petizione lanciata sul sitoprogressi.org/Pensioni. In merito al tema della flessibilità previdenziale, il Parlamentare ricorda che quella attuale rappresenta una fase decisiva per il dibattito pubblico sulla riforma dei parametri di accesso all'Inps."Crediamo che questo sia l'anno giusto" evidenzia l'esponente democratico, spiegando che "abbiamo aspettato e capito le sollecitazioni del Presidente del consiglio quando l'anno scorso ha detto che era una cosa da fare con cura e con i conti giusti.

Abbiamo aspettato il 2016 e mi pare che questo sia il momento per affrontare il tema, anche perché (lo ripeto) è un tema molto sentito".

Pensioni flessibili, le riflessioni alla base della proposta

Sulla base di quanto appena esposto, il Presidente della Commissione lavoro ha illustrato le motivazioni a supporto del progettodi legge n. 857/2013. "Questa proposta, che noi abbiamo avanzato, non è una proposta riservata a chi deve andare in pensione, è una manovra di politica economica e sociale". I fattori in gioco sarebbero almeno due: "primo, quando si perde il lavoroa 62- 63 anni non lo si trova più e si diventa disoccupati poveri che vanno assistiti. Dare una pensione più bassa perché anticipata vuol dire non dover erogare un'assistenza.

È anche un fatto di dignità, ed è un fatto economico". Il secondo riguarda invece il meccanismo della staffetta generazionale: "non siamo così sciocchi da immaginare che se 10 lavoratori relativamente anziani lasciano un'azienda entrano 10 giovani [...] Però se togliamo un tappo generazionale che blocca l'accesso al lavoro, forse aiutiamo i giovani a entrare nel mercato perché con un turn over al 25% le porte del lavoro pubblico sono sostanzialmente bloccate".

Riforma pensioni, il valore delle petizioni nell'iter legislativo

La petizione avviata dall'Associazione "lavoro & welfare" ha rappresentato anche uno spunto per alcune considerazioni più ampie da parte dell'On. Maria Luisa Gnecchi, che ha spiegato l'importanza di questo strumento nel rapporto tra cittadini e legislatori. "Se entrate nel sito della Camera e cercate petizioni trovate l'elenco di tutte le petizioni presentate, che vengono incardinate nelle Commissioni nel momento in cui vengono esaminate proposte di legge alle quali abbinarle, oppure all'ufficio di Presidenza di ogni singola Commissione".

In merito alla petizione oggetto della conferenza stampa "ci teniamo a sottolineare che è stata presentata da Giovanni Battafarano dall'Associazione lavoro & Welfare. Ovviamente noi siamo felici che questa proposta esiste perché ci teniamo che vengano discusse le nostre proposte in Commissione lavoro [...] Per noi conta tutto quello su cui si crea un movimento ed un convincimento della necessità di andare in questa direzione".

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