Il noto quotidiano IlGiornale l'ha definita la trappola di Matteo Renzi: la riforma Pensioni 2016/2017 all'insegna dell'APE non sembra avere attrattiva né fiducia da parte del mondo politico, sindacale e giornalistico. La UIL ha prodotto un documento all'interno del quale si mostrerebbe come, facendo alcune ipotesi, il prestito pensionistico possa portare a chi esce un anno prima la perdita netta di una mensilità all'anno, mentre per chi decide di uscire con tre anni di anticipo si superano le due mensilità all'anno di penalizzazione. L'altro elemento che sembra convincere poco è il ruolo delle banche e delle assicurazioni: l'UIL afferma che sul ruolo di queste agenzie vi sono delle 'perplessità', mentre la Camusso è stata più netta parlando di un vero e proprio modo per aiutare ancora una volta il sistema bancario.

Si segnala, nella giornata di ieri, un intervento del ministro Padoan che non può non far discutere.

Padoan e le ultime news oggi 9 maggio riforma pensioni 2016/2017

La posizione del ministro Padoan era chiara già prima dell'intervista che ha rilasciato a Il Corriere della Sera, dove, oltre a ribadire alcune sue idee personali, ha anche parlato di una possibile apertura ad altre categorie. Il ministro ha frenato sulla riforma pensioni 2016/2017raccomandando una certa cautela nella misura in cui qualsiasi provvedimento si intenda porta avanti esso deve presentare dei precisi criteri di sostenibilità economica e finanziaria: insomma, lo stesso APE, di cui in realtà si conosce il nome, il logo e la filosofia di fondo ma non le caratteristiche precise come ad esempio l'entità delle penalizzazioni, andrà valutato con attenzione e facendo sempre riferimento ai conti pubblici.

Nell'intervista, però, il ministro Padoan ha anche aperto ad ulteriori possibilità di flessibilità in uscita per alcune categorie di lavoratori: si tratta di coloro che svolgono mansioni usuranti per i quali il governo Renzi starebbe pensando ad una forma di scivolo che favorisca un'uscita anticipata. Anche in questo caso, comunque, si tratta soltanto di annunci: l'idea di una uscita differenziata a seconda della mansione che si svolge è una delle proposte dei sindacati, anche se il problema resta capire cosa si intenda per lavoro 'usurante' e quale possa essere la forma di anticipo.

Il nodo dei bancari: news riforma pensioni 2016/2017 oggi 9 maggio

Uno dei nodi che è stato affrontato all'interno dell'intervista al ministro Padoan è stato quello che riguarda il decreto banche all'interno del quale sarebbe presente una sorta di 'riforma delle pensioni'per i bancari con la possibilità di un mega-scivolo previdenziale tra i 5 e i 7 anni; in parole semplici, i lavoratori delle banche potranno andare in pensione prima anticipando di molto l'uscita.

L'intervistatore chiede a Padoan se una decisione del genere non crei una situazione di 'due pesi e due misure', in quanto per gli operai, che svolgono realmente una mansione usurante, non è previsto alcuno scivolo. La risposta del ministro è stata considerata piuttosto 'evanescente' nella misura in cui ha ribadito che qualsiasi provvedimento si voglia mettere in campo debba essere sostenibile e quello sui bancari sarebbe finanziato dal fondo di categoria. Per aggiornamenti su riforma e APE, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.