Cresce il pressing dei lavoratori in merito all'avvio della riforma previdenziale.Mentre le principali sigle sindacali e gli iscritti ai Comitati di esodati e precoci si preparano a scendere in piazza nella giornata di domani, la petizione lanciata sul sitoprogressi.org/Pensioni supera alle 11:15 di oggi la sogliarecord delle 25mila firme. Un risultato maturato in appena due settimane dal lancio e che dimostra quanto risulti sentita da giovani e pensionandi la necessità di avviare una profonda riflessione sulle attuali regole di uscita dal lavoro.

Tanto che i promotoririlanceranno nuovamentel'iniziativa per puntare ad un nuovo traguardo. "Abbiamo deciso di alzare l'obiettivo a 30mila firme e di proseguire la raccolta, per dare a quelli che ancora non hanno potuto farlo l'opportunità di aggiungere la propria sottoscrizione", si legge sul sito dell'On. Cesare Damiano, che invita a firmare coloro che non l'hanno ancora fatto: "c'è ancora tempo".

Pensioni 2016e petizione per la flessibilità: eccoi propositi di modifica

Stante la situazione, ricordiamo che lapetizione lanciata dall'Associazione Lavoro&Welfare punta non solo a sostenere la pensione anticipata tramite la quota 97(a partire dai 62 anni di età più 35 anni di versamenti) ed il pensionamento dei lavoratori precoci con 41 anni di contribuzione senza ulteriori penalità.

Tra i propositi dell'iniziativa ci sono anche l'ottava salvaguardia degli esodati, il monitoraggio dell'opzione donna, l'avvio di regole in favore di nuovi meccanismi non onerosi per la totalizzazione e la ricongiunzione, oltre all'impiego delle risorse disponibili presso il fondo dedicato a lavoratori usuranti. Mentre un ulteriorespunto di modifica riguardacoloro che hanno già ottenuto la quiescenzae prevede un intervento correttivo sul meccanismo di adeguamento e indicizzazione delle mensilità erogate dall'Inps.

Previdenza: l'apertura UE rappresenta un nuovo passo avanti

Nel frattempo arrivano i primi commenti anche in merito all'apertura sulla flessibilità dei conti avvenuta nella giornata di ieri. Per il Presidente della Commissione lavoro alla Camera si tratta di "un passo avanti non scontato, che si accompagna ad alcune importanti dichiarazioni di Renzi".

Si pensi ad esempio al tema "dell'austerità fine a se stessa, che ci ha tolto il futuro". A tal proposito l'esponente democratico auspica una presa di posizione del Governo Renzi, affinché "si ripudi il dogma liberista del rigorismo, del mercato senza regole e della finanziarizzazione dell'economia". Al contrario, lo sforzo della politica deve mirare a costruire e difendere "uno stato sociale moderno", orientato alle politiche di sostegno keynesiane. Il parlamentare si dice convinto che l'Italia possa giocare un ruolo importante per "contribuire ad un cambiamento nelle politiche economiche dell'Europa filotedesca", andando così ad influire su di un orientamento che purtroppo ha prolungato gli effetti drammatici della crisi economica.

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