"Insistiamo sulla necessità di velocizzare il confronto per evitare sorprese dell'ultima ora e per non avere 'scippi' di risorse dal Fondo esodati", lo ha ribadito il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano che conduce ancora la sua battaglia per arrivare ad un intervento risolutivo non solo sulla flessibilità in uscita, ma anche sul nodo esodati.

Cesare Damiano ritorna sul nodo esodati

L'ottava misura di salvaguardia potrebbe essere la soluzione giusta per circa 32 mila esodati che, a causa dell'introduzione della Legge Fornero non hanno avuto la possibilità di accedere al pensionamento nonostante siano rimasti senza un lavoro.

Nei giorni scorsi, infatti, è stata convocata la Conferenza dei Servizi con la presenza anche del Ministro del Lavoro, del Ministro di Economia e Finanza e dell'Inps con lo scopo di riaprire il famigerato tema degli esodati ed arrivare ad un'ottava e definitiva misura di tutela. Settimana intensa, quindi, per il Governo che, tuttora sta elaborando l'ipotesi riguardante l'anticipo pensionistico da inserire nella prossima Legge di Stabilità.

Damiano su esodati: 'velocizzare i tempi'

Le risorse stanziate al Fondo Esodati, erano quantificate in circa 11,6 miliardi di euro, alcune dei quali sono state utilizzate per finanziare i sette provvedimenti di tutela approvati. Le risorse rimanenti, invece, potrebbero essere prelevate dall'apposito fondo per finanziare altri interventi.

E' questo il motivo che induceil deputato del Partito Democratico Damiano a chiedere un'ottava misura di salvaguardia in tempi brevi, ovvero prima del Referendum costituzionale e della Legge di Stabilità: "Chiediamo dunque all'Inps di velocizzare la presentazione dei dati delle precedenti sette salvaguardie al fine di poter concludere definitivamente il problema degli esodati", ha detto.

L'ex ministro del Lavoro, avrebbe inoltre aperto una parentesi anche per quanto riguarda il bonus degli 80 euro di Renzi dapprima inserito in busta paga e poi da restituire. Una manovra sbagliata del Governo Renzi che rischia di penalizzare le persone con redditi medio-bassi.