Un caso, sollevato dal noto sito La tecnica della Scuola, sta facendo molto discutere e potrebbe avere ripercussioni anche dal punto di vista giudiziario. Il nodo è rappresentato dalla mancata tutela di un docente che vanta già 30 anni di servizio, a favore di un docente più giovane con meno anni di servizio e che sarebbe il figlio di un dirigente scolastico. La questione è piuttosto complessa e mostra come, senza l'adeguata attenzione, il modo stesso con cui sono costituiti gli organici delle scuole possa dare adito a queste forme di 'preferenza' senza che il diretto interessato possa accorgersene.

Il problema riguarda la soprannumerarietà e la titolarità.

Il caso del docente soprannumerario: ultime notizie sulla scuola oggi 15 giugno

La questione è la seguente: un docente con 30 anni di servizio è stato dichiarato soprannumerario perché nella sua scuola aveva soltanto 7 ore residue sulla propria disciplina; si tratta di un caso abbastanza comune e che poteva essere risolto facilmente attraverso il completamento dell'orario all'interno di altre scuole dello stesso comune. Il nodo riguarda il fatto che, essendo proprio 7 le ore residue, risultava impossibile creare una cattedra da 18 ore: si doveva organizzare l'orario o sulle 17 ore, con una a disposizione delle istituzioni scolastiche, o sulle 19 ore.

Queste possibilità non sono state prese in considerazione dai funzionari che organizzano l'organico di diritto e dell'autonomia e così il docente è stato dichiarato 'perdente posto' e probabilmente sarà destinato dall'ATP fuori dal Comune. Perché non si è risolta la situazione tramite il completamento in più scuole? È qui che entra in gioco un altro docente soprannumerario, più giovane e con pochissimi anni di ruolo, al quale l'ATP è riuscito a salvare la cattedra proprio grazie al completamento in altre istituzioni.

Le polemiche sugli organici: ultime news scuola oggi 15 giugno

Il docente soprannumerario più giovane aveva una cattedra residua di 8 ore e l'ATP gli ha trovato un completamento di altre 8 ore con due a disposizione: il Comune di residenza di entrambi i docenti è il medesimo; perché è stato preferito il più giovane? Secondo i più 'malpensanti', la motivazione è che si tratta di un insegnante figlio di un dirigente scolastico, ma in realtà si tratterebbe comunque di una violazione della normativa.

Come sottolinea l'esperto di La tecnica della scuola, la nota del Miur n. 11729 del 29 aprile del 2016 spiega chiaramente come per salvaguardare la titolarità di un docente che si trovi nella condizione di soprannumerarietà si possa andare anche a cattedre di 20 ore; in parole semplici, il docente con 30 anni di servizio aveva diritto al completamento che non gli è stato concesso e che sarebbe stato invece concesso a un docente con meno anni di ruolo. La questione probabilmente avrà risvolti giudiziari, ma è chiaro come spesso sia difficile anche soltanto accorgersi di questa tipologia di 'manovre'. Per aggiornamenti dal mondo della scuola, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.