Continua a tenere banco la Naspi (nuovo ammortizzatore sociale per l'impiego)e tuttii lavoratori stagionali del settore turismo che ad oggi non accettano le condizioni del nuovo sussidio di disoccupazione. Infatti, dopo averconstatato che secondo i nuovi criteri di calcolo dell'ammortizzatore sociale vedrebbero dimezzato il proprio assegno di sostegno al reddito, molte sono state le proteste contro il Governo e l'Inps.

Dopo più di un anno di manifestazioni e richieste, negli ultimi giorni è stato presentato un decreto alle camere da parte del PD,nella quale si chiededi aggiungere ai giorni spettanti secondo i criteri di calcolo della Naspi altri 36 giorni per tutti i precari del settore turistico alberghiero e termale.

Inps e Naspi: prolungamento di 36 giorni per gli stagionali

Dopo la divulgazione da parte del governodella possibilità di attuare questo decreto per "tutelare" i lavoratori stagionali, l'ANLS (associazione nazionale dei lavoratori stagionali) fa sapere tramite i suoi mezzi di comunicazione che non intende accettare queste condizioni che non andrebbero a modificare i disagi a cui saranno sottoposti tutti coloro che usufruiranno del sussidio Naspi, e che se il Governo e l'Inps vogliono davvero venire incontro ai bisogni di questa categoria si dovranno attuare manovre più incisive, magari utilizzando lo stesso criterio di salvaguardia utilizzato nel 2015.

Inoltre molte fonti giornalistiche definiscono queste azioni del Pd una pubblicità subdola per ottenere consensi e voti in vista del referendum costituzionale previsto per Novembre 2016.

ANLS: Ciampini contro la nuova salvaguardia 2016

Non perde tempo Ciampini tramite il gruppo "Lavoratori Stagionali" su Facebook per attaccare l'Inps ed il Governo su questa salvaguardia per i lavoratori stagionali definendola "un elemosina" per una categoria di lavoratori che vienevista comeil motore dell'economia italiana, e andando contro tutti i precari del settore turistico che in questi mesi di battaglie burocratiche non hanno fatto sentire la propria voce e non si sono mossi per combattere una battaglia per un bene comune.