Ci sono importanti novità sul tema delle Pensioni. Dal caso esodati a chi svolge lavori usuranti, con il blocco della crescita dell'aspettativa di vita. Disco verde anche per opzione donna e probabilmente lavoratori precoci. In attesa del confronto di domani tra governo e sindacati, si tirano le prime somme su quelli che saranno con tutta probabilità i prossimi interventi dell'esecutivo Renzi in materia previdenziale. Stando alle ultime indiscrezioni del Corriere, il governo starebbe pensando anche ad un nuovo scivolo per la pensione anticipata.

Effetto Referendum o chiara volontà da parte dell'esecutivo di dare risposte concrete?

Esodati, si torna a sperare

Gli esodati tornano a sperare. La categoria più colpita dalla precedente riforma pensioni della Fornero può essere 'salvata' dal governo. È quanto sostiene Il Corriere in un recente post, dove si sottolinea come sia già partito alla Camera l'esame per il disegno di legge relativo all'ottava salvaguardia, nonostante l'ultima, la settima, fosse indicata come quella definitiva da parte del governo. A beneficiarne sarebbero, secondo le stime, altre 30 mila persone. Notizie positive anche per coloro che speravano in una proroga dell'opzione donna. A sbottonarsi in prima persona è stato Giuliano Poletti.

Si va verso la riconferma anche per il 2016 della sperimentazione, che consente alle donne lavoratrici di andare prima in pensione accettando un assegno calcolato interamente mediante il sistema contributivo. Non serviranno ulteriori risorse di quante già non siano state stanziate negli anni precedenti e non ancora spese.

Lavori usuranti, come cambia l'aspettativa di vita

Un altro passaggio divenuto obbligatorio nel corso degli ultimi mesi su insistenza dello stesso Cesare Damiano è un segnale forte per tutti coloro che praticano lavori usuranti.

Il Corriere della Sera segnala che all'interno del pacchetto degli interventi sulle pensioni ci sarà spazio anche per loro. Come? Il quotidiano nazionale ipotizza un blocco della crescita dell'aspettativa di vita a 67 anni. Previsti interventi anche per i lavoratori precoci, per i quali si è aperta la strada del bonus, ma soltanto per i veri precoci, coloro che hanno lavorato almeno un anno pieno tra i 14 e i 18 anni di età, ai quali dovrebbe essere concesso un 'bonus contributivo' dai 6 ai 12 mesi. In campo rimane anche l'allargamento ad altre due milioni di persone della quattordicesima.