Nella giornata di ieri avevamo discusso, in un nostro intervento, delle ultime dichiarazioni di Nannicini sul confronto con i sindacati in vista della riforma pensioni APE: il sottosegretario renziano e bocconiano si era detto contento perché finalmente si stava discutendo nel merito e finalmente notava segnali di apertura da parte dei sindacati. Le novità sul tema 'Pensioni', però, raccontano di tutta una serie di 'risposte' che sono giunte a Nannicini che sembrano contraddire la sua narrazione. C'è insomma insoddisfazione per tutta una serie di questioni sia di metodo che di merito sia da parte dei rappresentanti dei tre sindacati confederali sia da parte dello stesso Cesare Damiano (preoccupato per la questione del referendum e della possibile caduta del premier Matteo Renzi).
Nel frattempo, giungono (forse) buone novità anche per quanto riguarda le pensioni mediante Opzione Donna: il Comitato, sempre molto attivo e battagliero, è riuscito a ottenere un incontro con Titti Di Salvo ed Ettore Rosato, che si sono detti sensibili alla questione; resta l'attesa sui dati Inps riguardanti il monitoraggio sulle domande presentate e le spese affrontate.
Sindacati e Damiano contro Nannicini: novità pensioni oggi 21 luglio
Nella giornata di ieri si sono susseguiti tutti una serie di commenti sulla questione dei tavoli di concertazione per la riforma pensioni: novità arrivano da Cesare Damiano, Susanna Camusso (Cgil), Maurizio Petriccioli (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil). Il primo a intervenire, in ordine di tempo, è stato Damiano, il quale ha sottolineato come bisognerebbe trovare un accordo entro il mese di luglio, in maniera tale da avere pronte le misure per la Legge di Stabilità 2017: l'ex ministro del lavoro ha anche sottolineato come bisogna fare in tempo prima che la campagna per il referendum entri nel vivo e tutto possa essere strumentalizzato in chiave elettorale.
Barbagallo, poi, ha risposto a Nannicini, dicendo che in definitiva della riforma pensioni APE nessuno sa ancora nulla nello specifico: i destinatari, i costi e le penalizzazioni sono argomenti che sembra non si voglia affrontare. Petriccioli, dal canto suo, si augura che si possa giungere in tempi brevi a una 'sintesi' vera, mentre Susanna Camusso sembra essere ancora più dura, sottolineando come gli incontri con il governo Renzi non possono essere infiniti e che è necessario parlare finalmente di contenuti senza timori di sorta.
Un mese di settembre infuocato per la riforma pensioni? Novità oggi 21 luglio
Il mese di luglio e agosto saranno decisivi per la riforma pensioni: novità, in questo senso, arrivano anche da parte di tutti coloro che stanno pensando alla mobilitazione proprio per il mese di settembre. Ad intervenire nei giorni scorsi è stato Maurizio Landini, il quale ha sottolineato come, qualora non si riesca a giungere a un accordo sulle pensioni (senza alcun 'prestito' che rappresenterebbe, secondo il sindacalista, un'offesa alle intelligenze di tutti) l'unica strada sia la mobilitazione.
Anche i sindacati confederali sono sembrati piuttosto 'stanchi' di una concertazione che non sembra mai giungere ai nodi veri: soltanto Damiano insiste su alcuni punti, l'anticipo a 4 anni (e non tre) e penalizzazioni zero per precoci, invalidi, disoccupati e categorie deboli; sembra però che anche l'ex ministro del Lavoro sia convinto che l'unica strada sia quella del 'prestito pensionistico'. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.