E' sempre più "combattiva" la minoranza del Pd che sulla riforma Pensioni continua a stare col fiato sul collo del Governo Renzi. Saranno inviate a Palazzo Chigi le oltre cinquantamila firme raccolte - di cui trentamila online e ventimila cartacee - per sostenere il ddl 857 Damiano-Gnecchi sulla flessibilità in uscita dal lavoro per la pensione anticipata a 62 anni con penalizzazioni decrescenti e la soluzione quota 41 di anzianità contributiva per i lavoratori precoci. Per rilanciare la proposta, insieme a quelle per il monitoraggio di opzione donna finalizzato a una possibile proroga fino al 2018 e a quelle che prevedono maggiori tutele previdenziali per i lavoratori occupati in lavori usuranti, ma anche per la totalizzazione e ricongiunzione non onerosa dei contributi previdenziali, è stata promossa oggi a Montecitorio una conferenza stampa - trasmessa anche in diretta streaming - dell'Associazione Lavoro&Welfare e da Progressi che hanno lanciato la campagna sociale lanciata sul web.

Flessibilità pensionistica, cinquantamila firme a sostegno del ddl 857 Damiano-Gnecchi

"Abbiamo raggiunto le 50mila firme - ha detto il presidente della commissione Lavoro della Camera - e non era scontato. Quindi - ha aggiunto - ringrazio tutti i comitati". Sono stati ringraziati per le battaglie portate avanti in questi mesi, in particolare, il comitato dei lavoratori precoci per la quota 41 e delle lavoratrici per la proroga di opzione donna fino al 2018, due dei comitati spontanei nati su Facebook. Commentando la proposta di Anticipo Pensionistico (Ape) su cui sta lavorando il Governo Renzi, Cesare Damiano ha sottolineato che secondo lui "si può arrivare - ha detto - fino a 4 anni di anticipo e il primo punto a cui guardare - ha evidenziato il parlamentare - sono i disoccupati di lungo periodo".

Riforma pensioni 2016, la 'minoranza combattiva' del Pd incalza il Governo Renzi

L'ex sindacalista ha ricordato che fa parte di una "minoranza combattiva" all'interno del Partito democratico che continuerà a incalzare l'esecutivo sulla riforma pensioni. "Non diamo ancora un giudizio sull'Ape - ha detto la deputata Maria Luisa Gnecchi - perché non abbiamo visto nemmeno un pezzo di carta.

Ma siamo contenti - ha aggiunto la capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera - che siano ripresi gli incontri con i sindacati". Nel corso della conferenza stampa di oggi a Montecitorio, il segretario generale di Lavoro&Welfare Giovanni Battafarano e il direttore di Progressi Vittorio Longhi che hanno lanciato la campagna sociale sulla flessibilità pensionistica hanno fatto sapere che scriveranno al premier Matteo Renzi, ma anche ai presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, "per chiedere loro un incontro - hanno spiegato - e per la consegna delle firme".