Sono a rischio i posti da supplente nella Scuola per l'anno scolastico 2016/2017. Il recente emendamento della senatrice del Partito democratico, Francesca Puglisi, che ha decretato la possibilità di avvalersi dell'assegnazione provvisoria di un anno, mette in serie difficoltà i docenti che svolgono le supplenze, soprattutto nelle scuole del Sud Italia. In questo modo si apre quella che La Gazzetta del Mezzogiorno di oggi definisce "una guerra tra poveri", che vede contrapposti gli insegnanti che, pur di ottenere l'immissione in ruolo a tempo indeterminato, accettaronoun anno fa di andare a prendere servizio nelle regioni del Nord e i docenti precari, non immessi in ruolo, che auspicano il rispetto delle leggi.
Docenti precari scuola: i loro posti agli immessi in ruolo 2015/2016?
A chiedere maggiore attenzione ai precari della scuola, a invocare garanzie per il prossimo anno scolastico nellaricerca di almeno un posto da supplente annuale, sono centinaia di insegnanti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento provinciali attraverso le pagine del quotidiano pugliese.Sono maestre e docenti con esperienze di molti anni nella scuola, con titoli di abilitazione ottenuti pagando corsi, ma che ancora non sono stati immessi in ruolo. E molti di loro, pur di non vedersi spostare dalla provincia di residenza, non presentarono domanda entro il 14 agosto dell'anno scorso per la partecipazione al piano delle assunzioni decretato dalla Buona scuola di Renzi.
Al contrario, soprattutto nelleregioni del Sud, molti docenti che hanno partecipato alle immissioni in ruolodella riforma scolastica, sono stati destinatia centinaia di chilometri di distanza da casa.
Scuola, assegnazioni provvisorie tolgonoposti alle supplenze
Proprio questi ultimi insegnanti, dopo un anno di lontananza, avranno la possibilità di riavvicinarsi a casa, seppur provvisoriamente, grazie al provvedimento della Puglisi che ha decretato la sospensione, per un anno, del vincolo triennale della sede dove hanno preso servizio nel 2015/2016.
Le conseguenze sono fin troppo chiare: rientrando, molti professori con contratto a tempo indeterminato occuperanno le cattedre destinate ai docenti precari che sperano nelle supplenze. Con il rischio di creare una corposa nuova ondata di docenti disoccupati.