Anche se tutto è stato rimandato al rientro dalla pausa estiva, continuano incontri, ammiccamenti e discussioni sul tema previdenziale. Giovedì 4 agosto, una delegazione di lavoratori precoci ha incontrato alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle. Questi ultimi, successivamente, hanno avuto un incontro con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini. Il tema, come già detto, è stato la questione previdenziale, soprattutto per quanto concerne l’APE, i precoci ed i lavori usuranti.

Precoci più forti con l’appoggio dei grillini?

Come sottolineato anche dal gruppo Facebook "Lavoratori Precoci Uniti a Tutela dei Propri Diritti", i lavoratori precoci hanno ottenuto l’appoggio da parte del gruppo parlamentare 5 Stelle per quanto riguarda la proposta di pensione anticipata che da tempo stanno lanciando al Governo. Si tratta della famosa Quota 41 senza penalizzazioni e senza limiti anagrafici. L’incontro di una delegazione di lavoratori con i due onorevoli del M5S, Cominardi e Tripiedi, ha sancito questa sorta di accordo.

I due parlamentari che fanno parte anche della Commissione Lavoro della Camera presieduta da Damiano, avallando le prerogative dei precoci, spingeranno in Commissione per ottenere l’intervento tanto auspicato.

Sicuramente assumerà maggiore forza l’uscita anticipata a quota 41 richiesta da questi lavoratori: in Commissione Lavoro l’idea troverà terreno fertile, visto che anche il presidente Damiano, da sempre si è dimostrato sulla stessa lunghezza d’onda.

Il Governo, ad oggi, starebbe studiando degli interventi utili per rispondere alle esigenze dei precoci,limitandoi danni che la Legge Fornero ha prodotto verso quella che risulta essere una tra le categorie più penalizzate dalle attuali norme sulle Pensioni.

Tuttavia, le misure della maggioranza non dovrebbero riguardare laquota 41. Dalle stanze dell'Esecutivo parlano di costi eccessivi in tal senso, e per questo motivo si punta ad assottigliare il campo dei precoci, limitando la definizione solo a coloro che hanno un anno intero di versamenti prima dei 18 anni. Ovvero, se una persona ha iniziato a lavorare a 17 anni ed un mese, con 11 mesi di contributi versatinon potrà essere considerata precoce.

Una seconda via, ancora più low cost, è quella del bonus contributivo, cioè del far valere 1,5 volte i contributi versati prima del diciottesimo anno.

Altre misure da inserire

Il discorso portato avanti in Commissione Lavoro riguarda anche un’altra particolare categoria di lavoratori, quelli impegnati in mansioni usuranti. Per i due parlamentari di M5S è necessario trovare una misura che conceda una differenza dell’uscita dal lavoro, e quindi della pensione, in base all’attività professionale svolta. Ci sono mestieri che non possono essere svolti da soggetti con più di 60 anni e, di conseguenza, è necessario andare in pensione.

Altro nodo da sciogliere che riguarda un po' tutto l’universo degli aspiranti pensionati, è quello dell’aspettativa di vita, parametro che allontana sempre di più la pensione, aumentando le soglie dei requisiti necessari.

Infine i lavoratori restano fortemente contrari all’APE, il prestito pensionistico che favorirà le banche invece dei dipendenti, consentendo l’ingresso nel sistema previdenziale degli istituti di credito ed agevolando la loro ricerca di clientela.