Sono trascorsi tanti anni da quando Cassandra non venne ascoltata dai suoi concittadini. L'esito fu nefasto. Oggi, se vogliamo, questo ruolo, concernente l'ambito previdenziale sia chiaro, è rivestito da Cesare Damiano. Per tutta l'estate l'ex ministro del Lavoro ha consigliato il governo di guardare a sinistra. Di voltare pagina. Di occuparsi delle fasce più deboli. Fondamentalmente, di dare risposte concrete, anche per quanto riguarda le Pensioni. Il pacchetto previdenziale non nasce di certo nel 2016. C'è un lungo processo alle spalle. Dopo la riforma Fornero ci sono stati tentativi, più o meno degni di nota, atti a modificare le cose.

Dal ddl numero 857 di Damiano al referendum abrogativo sognato da Matteo Salvini. Per una serie di eventi non collegabili, i due non hanno avuto fortuna. Destino comune anche a Tito Boeri, presidente Inps. Le ultime novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 28 agosto ci mostrano un quadro diverso. Dove il buio viene calpestato da lampi di luce. A portare la lampada in mano è Giuliano Poletti, che in un'intervista al Corriere della Sera fa capire la direzione presa dall'auto del governo. La svolta a sinistra è chiara.

Pensioni, ultime novità oggi 28 agosto: l'intervista di Giuliano Poletti al Corriere

Nannicini e Poletti, la coppia di fuoriclasse che il governo ha deciso di schierare in campo nella partita forse più complicata, quella delle pensioni.

È da più di un anno che i cittadini cercano risposte. Sono lì fermi sulle tribune, in attesa della mossa definitiva. Come una grande partita di scacchi, dove la sensazione è che lo scacco matto sia in mano a forze esterne all'Italia. Il riferimento alla commissione europea non è illogico, anche perché il concetto dipendenza è stato rispolverato in settimana da Damiano.

Le ultime notizie sulle pensioni di oggi 28 agosto si riferiscono all'intervista di Poletti rilasciata al Corriere della Sera. Poletti è rimasto, insieme a Nannicini, a giocare il secondo tempo della partita infinita. Torre e regina. Insieme possono vincere. Portando a casa un risultato storico. L'appuntamento è fissato al 12 settembre.

Entro quella data il ministro spera di trovare un'intesa con i sindacati sul tema delle pensioni. In particolare l'Ape. L'anticipo pensionistico che, a partire dal 2017, potrebbe rivoluzionare nuovamente la sfera previdenziale. Occorre definire gli ultimi dettagli. La partita si gioca qui. Con un target ormai chiaro. "Io continuo a pensare che bisogna partire dai più deboli: in particolare - afferma Poletti - dalle pensioni minime e dall'Ape". Passaggio chiave dell'intera intervista.

Pensioni lavoratori precoci: quota 41 rientra in gioco?

Torre e regina dicevamo. Se nel gioco degli scacchi la regina assume un valore maggiore rispetto al primo pezzo, non significa che la torre possa riservare delle piacevoli sorprese.

Sopratutto nel finale di un match "impossibile". Nannicini, in questo contesto, rappresenta la torre. Anche da un punto di vista prettamente simbolico. Oltre a Damiano il punto di riferimento per i lavoratori precoci è diventato lui. Che con la sua lettera di risposta (uguale, ma poco importa) ha avuto il merito di avvicinare persone che fino ad allora guardavano all'esecutivo Renzi con diffidenza. Il bonus contributivo per i precoci è concreto. Attuabile. Rientra nel percorso imboccato dalla macchina governativa. Dopo il cartello Ape, si legge a poca distanza anche quello di Quota 41. Una meta, dopo le parole di Poletti, più vicina.