"Se come riportato da altri giornali, chiudere con l’austerity significa per il Premier convincere l’Europa ‘a farci andare oltre l’1,8% nel rapporto deficit PIL fissato per il 2017’, abbiamo fatto bingo. Questo è il Renzi che ci piace": lo ha affermato il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, commentando il tema della flessibilità e ribadendo la sua preminenzaper l'attuazione di nuovepolitiche di riforma del settore previdenziale e nellalotta alla povertà. Resta però da chiarire quale sarà l'effettivo atteggiamento adottato nelle logiche di politica interna quando ci si troverà ad affrontare questi temi nel breve termine.

Tanto che l'esponente democratico è tornato a fare appello ad una svolta verso le politiche sociali:"non è coerente essere keynesiani in Europa e liberisti in Italia", ha ricordato commentando le discussioni attualmente in corso e contestualizzando la posizione rispetto all'attuale confronto in essere tra Governo e sindacati.

Riforma pensioni, valorizzare l'apertura con le parti sociali

A tal proposito, l'On Damiano ha indicato la necessità di valorizzare il tavolo di confronto con le parti sociali, evitando meri "tatticismi" in vista del prossimo referendum costituzionale e dando centralità ad una nuova agenda sociale che sappia intervenire a favore di chi vive situazioni di disagio sia dal punto di vista previdenziale che sui temi del lavoro.

"Le scelte del Governo vanno corrette" ha quindi spiegato il Parlamentare, indicando che "contengono alcune contraddizioni evidenti". Si pensi ad esempio al tentativo di dare un sostegno alle politiche di lavoro stabili mentre avviene una forte crescita nel ricorso ai voucher, oppure ai propositi di lotta al lavoro nero, mentre si innalza il tetto al massimo ribasso negli appalti.

"Sono solo alcuni esempi del Renzi che ci piace di meno, ed al quale chiediamo coerenza".

Pensioni flessibili, serve un intervento tempestivo

Stante la situazione, resta sullo sfondo la necessità di arrivare ad una conclusione delle attuali vertenze sulle Pensioni, in particolar modo per quanto riguarda i nodi più caldi come gli anticipi pensionistici in favore di coloro che sono rimasti bloccati nel 2011 dall'innalzamento dei criteri anagrafici e contributivi della legge Fornero, oltre che per i disoccupati di lungo periodo.

Risalgono solo agli scorsi giorni gli appelli a concretizzare le premesse avanzate fino ad oggi: "si è aperta una finestra temporale positiva che va colta con tempestività" aveva spiegato il Parlamentare, esprimendo la propria posizione in merito ai tempi di definizione ed attuazione della riforma e chiedendo di dare una conclusione definitiva alla vicenda entro e non oltre il mese di settembre 2016.

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