Il dibattito sulla riforma previdenziale e sul nuovo anticipo pensionistico (APE) in discussione tra Governo e sindacati torna a concentrarsi sul nodo delle risorse da destinare all'operazione. Nella giornata di ieri alcune agenzie di stampa hanno infatti aggiornato le disponibilità di copertura che l'esecutivo ha intenzione di garantireper l'operazione. "Secondo alcune indiscrezioni giornalistiche il Governo vorrebbe stanziare per il pacchetto Pensioni circa un miliardo e mezzo di euro. La conclusione del confronto con i sindacati ci dirà dove verrà fissata l'asticella delle risorse", ha commentato a tal proposito l'On Cesare Damiano, ricordando che per essere indirizzata nella giusta direzione l'azione legislativa deve prevedere tutele a costo zero per i pensionandidisagiati.

Si tratta infatti di situazioni di disagio sorte perlopiù dopo l'inasprimento dei criteri anagrafici e contributivi di uscita decisi con la manovradel 2011 e per i quali è necessario un intervento urgente. Al momento la prospettiva è che l'uscita agevolata per questisoggetti possa avvenire a partire dai 63 anni e 7 mesi di anzianità,ma restano le preoccupazioni per le risorse a garanzia dell'operazione.

Riforma pensioni: per l'On Damiano servono almeno 2 miliardi

Proprio in merito al tema delle coperture il Parlamentare democratico richiama il Governo ad uno sforzo maggiore. "Riteniamo che siano necessari almeno 2 miliardi di euro" spiega l'On. Damiano, indicando che tale risorse dovranno essere utilizzate per sostenere l'inserimento dell'APE e delle altre azioni di tutela all'interno della prossima legge di bilancio.

Un passaggio fondamentale per assicurare che le misure possano effettivamente risultare fruibili dai potenziali destinatari. "In caso contrario, sarebbe difficile dare un giudizio positivo" sulla riforma previdenziale, ha proseguito l'esponente Dem, vistoche sullo sfondo è necessario affrontare anche le questioni relative alla povertà in età avanzata.

Tanto che non mancano le ipotesi di intervento anche sulla no tax area, sulle ricongiunzioni onerosee sull'allargamento dei fruitori della 14ma mensilità.

Pensioni Inps: preoccupa il silenzio su esodati e opzione donna

Nel frattempo resta elevata la preoccupazione per le altre azioni di salvaguardia presenti sullo sfondo, che però non hanno ricevuto più riscontro nelle ultime settimane.

"Ci preoccupa il fatto che non si senta più parlare dell'8va salvaguardia" ha evidenziato l'On. Damiano all'Ansa, ricordando che la questione resta ancora in attesa di un riscontro dalla Conferenza dei Servizi ancora in corso. Mentre anche sulla questione del monitoraggio relativo all'opzione donna si attende il riscontro della verifica entro il mese di settembre 2016. Si tratta di due vicende sulle quali lo stanziamento delle coperture è già avvenuto, pertanto ad ora resta semplicemente da verificare che i provvedimenti vadano a buon fine.

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