Stop ai lavori su legge di Stabilità e riforma Pensioni. Da oggi 5 agosto fino al 13 settembre tutti gli impieghi parlamentari saranno sospesi in vista delle ferie estive. È dunque giornodi bilanci per le migliaia di lavoratori in attesa di quei provvedimenti da tempo annunciati e mai attuati, di cui la Quota 41 è soltanto il primoesempio.

Di seguito proponiamo un riepilogo della situazione precoci e un riassunto dei contenuti delle proposte finora avanzate.

Pensioni precoci, un capitolo duro a chiudersi

Se la trattazione dell'APe pare essersi conclusa con consensi da parte sia del Governo che delle rappresentanze, lo stesso non può dirsi a proposito delle innumerevoli misure suggerite di recente sul fronte precoci.

A nulla sono valsi i raduni e le petizioni dei mesi scorsi: l'ipotesi Quota 41 pare ormai definitivamente sfumata, e già si pensa a nuove plausibili manovre da introdurre a vantaggio della categoria. A tal proposito, sul tavolo c'è già un bonus pensionistico che prometterebbe ai precoci un "regalo" contributivo di 4 o 6 mesi, in pratica un versamento gratuito dei contributi per un determinato periodo. A frenare però è il sottosegretario Nannicini, che ricorda come il costo di un provvedimento del genere sia per ora al limite delle possibilità finanziarie dello Stato. Effettivamente, Nannicini ribadisce come "sarà difficile rispondere a tutti i punti sul tavolo", e che comunque "l'obiettivo è quello di arrivare a settembre con la Riforma già in mano".

Bonus precoci: il punto

Si dicono "precoci" i lavoratori che hanno iniziato la propria carriera lavorativa in età giovanile, solitamente tra i 14 e i 18 anni, versando regolarmente i dovuti contributi. Il vero nocciolo della questione risiede proprio nella definizione degli appartenenti a tale categoria, argomento probabilmente decisivo per l'attuazione della proposta.

Come già detto, in caso di approvazione, il bonus sarebbe ragione di costi assai elevati per lo Stato. In tal caso, una ridefinizione dei parametri potrebbe rimediare al problema. È importante stabilire cosa si intenda esattamente per precoci, e quale sia il requisito contributivo necessario per ricevere il bonus. Di fatto, se per essere appellato "precoce" fosse davvero sufficiente aver lavorato anche solo per un mese nel periodo dato, la distribuzione del bonus comporterebbe notevoli spese.

Se al contrario i contributi dovessero essere spalmati in un anno o più, la disposizione potrebbe finalmente vedere la luce.

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