Prima della pausa estivasi erano fissatiin agenda alcuni incontri tra Governo e sindacati sul tema del lavoro e delle pensioni. Tralasciando il discorso previdenziale, le cui date sono state posticipate a dopo l’aggiornamento del DEF, il tema lavoro è stato affrontato oggi 6 settembre. Le novità fuoriuscite dall’incontro sono molto importanti e riguardano oltre 35mila persone, almeno a sentire i commenti post-meeting del Ministro Poletti. Ecco i contenuti più importanti di quello che è stato fatto.

Jobs Act, finalmente arriva la correzione

Uno dei provvedimenti più importanti emanati dal Governo attuale, quello del Premier Renzi, è stato il Jobs Act dello scorso anno.

Oltre che importante, il Jobs Act risulta essere uno dei provvedimenti più contestati a tal punto che da mesi si lavora per correggere alcune sue particolarità, soprattutto al riguardo degli ammortizzatori sociali. Dall’incontro odierno sono fuoriuscite le cifre che di fatto finanzieranno il Decreto correttivo che uscirà a giorni e che riguarderà le cosiddette aree di crisi complessa, la naspi (anche la parte riguardante il lavoro stagionale), la CIG e la mobilità. Le cifre sono ingenti, perché l’intero pacchetto prevede uno stanziamento di 370 milioni. Il tutto a copertura dell’anno 2016 per soggetti che fuoriescono dagli ammortizzatori sociali.

Sussidio da 500 euro per un anno

La misura più nuova che farà parte del pacchetto è la nascita di un nuovo sussidio.

Molti lavoratori infatti nel 2016 hanno terminato di percepire gli ammortizzatori sociali che erano loro spettanti dopo aver perso il lavoro. A questi soggetti in evidente difficoltà, senza coperture reddituali e senza tutela, verrà concesso un sussidio di 500 euro al mese per una durata massima di 12 mesi. Il sussidio sarà erogato quindi a chi ha terminato la cassa integrazione, la mobilità, la Naspi o l’ASDI, senza vincoli reddituali o geografici.

L’operazione secondo i calcoli fuoriusciti oggi, eroderebbe 150 dei 375 milioni che andranno a coprire le modifiche al Jobs Act. A questi si aggiungeranno 85 milioni che copriranno l’estensione della Cassa Integrazione per coloro a cui è scaduta o sta per scadere, cioè sempre nel corso del 2016. L’estensione anche in questo caso sarà di 12 mesi, a condizione però che i dipendenti a cui potrebbe essere concessa siano appartenenti ad una azienda che ha già approntato il piano per il loro reintegro al lavoro.

Le zone territoriali coperte da questo prolungamento della Cgis sono Termini Imerese, Taranto, Gela, Piombino, Livorno, Trieste, Rieti, Ascoli e la Regione Molise, cioè le cosiddette aree di crisi complessa.

Naspi e tutti i suoi problemi

Anche la Naspi è stata oggetto della discussione di oggi e sarà corretta dal nuovo decreto. In primo luogo si cercherà di sistemare la Naspi per gli stagionali, uno dei più grossi errori fatti in sede normativa della nuova disoccupazione INPS. La durata del sussidio, stabilita in base al quadriennio precedente la data di presentazione della domanda e soprattutto, escludendo periodi già coperti dalle vecchie indennità per disoccupati INPS, si è ridotta sensibilmente per questi lavoratori.

Ecco perché comitati, gruppi e sindacati continuano imperterriti a chiederne una estensione quanto meno pari ai mesi di lavoro svolti nello stesso anno. Nulla di questo accadrà perché le risorse non basterebbero e perché sembra ferma l’intenzione del Governo di valutare i contributi versati (gli stagionali versano solo pochi mesi di contributi all’anno) piuttosto che la tipologia di lavoro. 150 milioni serviranno per estendere di un mese la durata della Naspi per questi lavoratori. Quest’anno quindi, percepiranno quattro mesi di sussidio anziché tre. Meglio di prima ma sicuramente ancora poco viste le richieste dei lavoratori che aspiravano anche a sei mesi di Naspi. Il nuovo decreto dovrebbe essere pronto entro il 15 o 16 settembre.