Il servizio presso le scuole paritarie è valido ai fini del punteggio per la mobilità 2016/17, oppure no? Il Tribunale di Napoli ha di recente emesso un'ordinanza riguardante questo argomento che ha mandato il tilt centinaia di insegnanti. Il giudice del lavoro, Dr. Francesco Amato, ha accolto la richiesta di un docente di discipline economico/giuridiche di vedersi riconosciuto il servizio svolto in un ITC paritario. Ma questa sentenza è valida per tutti? Fornisce una garanzia per altri contenziosi?

Scuola e mobilità, la verità sulla sentenza sul servizio nella scuola paritaria

Dopo aver saputo della sentenza di Napoli, molti docenti si sono chiesti cosa cambia, dato che non avevano inserito il servizio nelle scuole paritarie a motivo della normativa prevista dal CCNI 2016. La risposta è semplice: non cambianulla. Di seguito vi spieghiamo il perché, grazie all'informativa data dal sito Professionisti della Scuola.it. Innanzitutto, la sentenza riguarda esclusivamente il docente che ha presentato il ricorso. Ciò significa che chiunque voglia vedersi riconosciuto il diritto alla valutazione del servizio nelle paritarie, dovrebbe presentare ricorso personalmente. Ma prima di far questo, deve tenere conto di alcuni fattori.

  1. la sentenza non costituisce un precedente, ma solo un orientamento per quelle successive;

  2. la normativa del CCNI 2016, ha sottolineato che viene riconosciuto il servizio prestato fino al 31/08/08 nelle scuole paritarie primarie che hanno mantenuto lo status di parificate. Il docente in questione, aveva prestato servizio in una scuola paritaria e parificata. Per la definizione di scuola parificata, vedere l'art. 356 del TU, D.L. 297/94. Li sono elencati una serie di requisiti necessari per ottenere lo status di scuola parificata;

  3. Nella nota 4 dell’allegato D della scuola secondaria per la dichiarazione dei servizi prestati, si legge chiaramente che il servizio preruolo nelle scuole secondarie è valutato quando è prestato in scuole statali o pareggiate”. Il tribunale di Napoli, quindi, ha solo detto al Miur di rispettare la sua stessa normativa sulla mobilità 2016/17.

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