Novità in arrivo per i lavoratori stagionali che, dopo una lunga battaglia, sembrano in procinto di ottenere un primo risultato con il prolungamento dell’indennità di disoccupazione naspi. Introdotta con il Jobs Act, infatti, la Naspi ha allargato la platea dei lavoratori stagionali che percepiscono il sussidio a discapito di una riduzione del periodo di copertura. La misura che il governo si appresta a varare attenua, in parte, la penalizzazione a carico dei lavoratori del turismo.
Le condizioni della Naspi per gli stagionali e le novità in arrivo
Attualmente, gli stagionali usufruiscono della Naspi al pari di tutti gli altri lavoratori, cioè per una durata pari alla metà delle settimane lavorate negli ultimi 4 anni. Questo vuol dire che chi è occupato nei settori del turismo e degli stabilimenti termali, dove si lavora in media 6 mesi l’anno, percepisce un sussidio di disoccupazione per la durata di 3 mesi, mentre i rimanenti 3 mesi rimangono scoperti. In precedenza, l’indennità poteva arrivare fino a 6 mesi ed il lavoratore avare garantita una copertura per l’intero anno solare.
Con il provvedimento che il governo dovrebbe varare entro la fine del mese di settembre, e per il quale è previsto uno stanziamento di 135 milioni di euro, la Naspi per gli stagionali dovrebbe essere prolungata fino ad un massimo di 4 mesi, lasciando così scoperti solo due mesi dell’anno. Il requisito per il riconoscimento dell’indennità sarà quello di aver lavorato per almeno 3 anni negli ultimi quattro.
Il decreto correttivo del jobs Act
Il prolungamento della Naspi per i lavoratori stagionali è solo una delle novità comprese nel pacchetto correttivo del Jobs Act che approderà al Senato nei prossimi giorni, nel quale sono previste altre misure a favore dei disoccupati delle aree di crisi. Per questi si prevede la possibilità del prolungamento della Cassa Integrazione straordinaria, in scadenza nel dicembre 2016, per altri 12 mesi, e l’introduzione di un sussidio di disoccupazione di 500 euro al mese per un anno per i lavoratori disoccupati che, terminati i sussidi attualmente previsti, accettano di sottoscrivere un piano di formazione e riqualificazione per il reimpiego, sulla falsariga di quanto previsto per i voucher di ricollocazione.