La nuovapensione anticipata di Renzi potrebbe comportare unapenalizzazione dimezzata rispetto ai tagli ipotizzati nei giorni scorsi. Con l'anticipo pensionistico, infatti, si potrebbe perdere il 2,5 per cento medio dell'assegno mensile e non più il 5 per cento come anticipato dai quotidiani nell'ultima settimana. La notizia è riportata dalMessaggero che fa il resocontosullatrattativa Governo-sindacati in merito all'anticipo pensionistico. Dopo l'incontro del prossimo 21 settembre, si lavorerà al testo che dovrà essere approvato con la prossima legge di Stabilità: l'intenzione di Palazzo Chigi è quella di emanare un provvedimento ad hocche possa accorciare i tempi della sperimentazione prevista per la primavera del 2017.

Pensione anticipata 2016, ipotesi tagliozeroper esodatie redditi bassi

Nella trattativadella pensione anticipatal'attenzione sarà focalizzata sullavalutazione diquanti dei 350 milacontribuentiaventi irequisiti anagrafici richiestipotranno beneficiare dell'esenzione del rimborso del prestito pensionistico. Secondo le ipotesi fatte nei giorni scorsi, infatti, i disoccupati, gli esodati, i disabili o chi se ne prende cura e coloro che svolgono lavori usuranti, dovrebbero rientrare nella categoria del prestito a costo zero. Ma la mancata detrazione dell'assegno di pensione riguarderà, seguendoun criterio oggettivo, tutti i percettori di pensioni al di sotto di un determinato tetto: si va da un minimo di 1.250 euro lordi volutodai tecnici del Governo ad un massimo di1.650 euro, come richiesto dai sindacati.

Pensioni anticipate 2016, tagli per assegni sopra i 1.500 euro

In ogni modo, la pensione anticipata a partire dai sessantatré anni e sette mesicomporterà una penalizzazione per i contribuenti che non rientrino nelle categorie sopra elencate. Per aumentare l'interesse dei lavoratori a questa forma di flessibilità, il Governo potrebbe valutare il dimezzamento della decurtazione al 2,5 per cento. Uno sforzo che, però, potrebbe non soddisfare pienamente le società di assicurazione per l'alto rischio di premorienza durante i venti anni di restituzione del prestito.