Dopo l'accordo raggiunto nella giornata di ieri tra Governo e sindacati sulla flessibilità previdenziale, arrivano i primi commenti dalla Camera dei Deputati in merito al documento firmato dalle parti. Per il Presidente della Commissione lavoro Cesare Damiano "l'incontro tra Governo e sindacati registra un risultato complessivamente soddisfacente, anche se permangono alcune criticità e dei punti da definire". Il Parlamentare ricorda che si attende dal lontano 2007 un provvedimento in grado di restituire un po' di flessibilità al sistema, per questo motivo "sono apprezzabili molti punti".

Il riferimento va all'intervento per l'equiparazione della no tax area tra pensionati e dipendenti, oltre che all'aumento della 14ma mensilità". Non è mancato un richiamoall'APE, che risulterà "a costo zero per chi appartiene a categorie più disagiate". Sui precoci l'On. Damiano spiegache "potranno andare in pensione con 41 anni di contributi coloro che hanno iniziato a lavorare tra i 14 ed i 18 anni e che appartengono alle categorie disagiate di cui sopra".

Pensioni flessibili: serve definire la platea dei lavori gravosi

In merito al tema dei lavoratori che svolgono attività usuranti in età avanzata, il Parlamentare democratico ricorda che resta d a"definire la platea dei cosiddetti lavori gravosi, argomento particolarmente delicato".

Di positivo vi è il fatto che a partire dal 2019 vi sarà comunque l'applicazione di un blocco alle regole dell'aspettativa di vita per questa particolare categoria di lavoratori, mentre anche i precoci beneficeranno dello stop alle penalizzazioni precedentemente previste dalla legge 201/2011 per tutti quelli che accedono al pensionamento anticipato prima dei 62 anni di età.

Pensioni anticipate e APE: restano alcuni nodi da risolvere

In merito ai punti critici ancora da risolvere, l'On. Damiano ha sottolineato che il meccanismo dell'APE di mercato "ha costi eccessivi, che andrebbero ridimensionati", riferendosi al fatto che la scelta volontaria potrebbe comportare l'applicazione di una penalizzazione sul futuro assegno fino al 6-7%.

In merito invece alla situazione dei precoci, vi sarà da definire la platea di coloro che potranno effettivamente fruire della salvaguardia. Mentre a lato della flessibilità previdenziale resta ancora da risolvere "in modo definitivo la questione degli esodati, con un'8va salvaguardia che coinvolga non meno di 25mila lavoratori". Sulla base di quanto riportato dal Ministro del Lavoro, le risorse stanziate per l'operazione corrisponderanno a 6 miliardi di euro per i prossimi tre anni. A tal riguardo, l'esponente democratico ha commentato che "si tratta della cifra che avevamo indicato". Al momento si attende quindi il proseguo del confronto, mentre sullo sfondo resta aperta la discussione per la cosiddetta "fase due", con la quale si cercherà di porre rimedio alle problematiche del sistema contributivo puro.

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