L'attesa sta per finire. Migliaia di lavoratori precoci a breve conosceranno il loro destino. Importanti novità sono attese per le prime due settimane di settembre. Rimane in ballo il bonus contributivo, mentre la pensione con quota 41, richiesta con forza dai precoci, difficilmente avrà il via libera, almeno non in quella che viene già ribattezzata come prima fase da parte degli addetti ai lavori, con il pacchetto pensioni da inserire nella Legge di Stabilità per il 2017 che sarà soltanto parziale, non avrà cioè al suo interno tutte le misure previdenziali inizialmente previste.

Quota 41 appare un miraggio per i lavoratori precoci

Si fa sempre più critica la situazione in merito alle pensioni dei precoci. Ciò per cui hanno combattuto da più di un anno rischia di saltare anche stavolta. Secondo indiscrezioni giornalistiche, il piano che il governo si appresta ad attuare in merito alla riforma Pensioni è di 2 miliardi di euro. Nel pacchetto rientrerebbero sia l'anticipo pensionistico sia l'innalzamento delle pensioni minime. Oltre a queste due misure, avremo con tutta probabilità anche le ricongiunzioni gratuite e l'innalzamento della no tax area. Dai calcoli fatti, la spesa si aggirerebbe appunto intorno ai 2 miliardi di euro, almeno per il primo anno. Dunque per quota 41, di fatto, non ci sarebbe più spazio.

Dunque i lavoratori precoci non otterranno alcun beneficio dal governo? Non esattamente. Rimane infatti in piedi il bonus contributivo, l'ultima carta che l'esecutivo, attraverso la figura di Tommaso Nannicini, ha voluto giocare per venire incontro, almeno parzialmente, alle richieste dei precoci.

Incontro con il governo tra il 9 e il 15 settembre?

C'è un importante aggiornamento, rilasciato dall'amministratore del gruppo 'Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' Roberto Occhiodoro, in merito ai nuovi incontri in calendario tra governo e sindacati previsti i prossimi giorni. Occhiodoro ha avvertito i lavoratori precoci che l'incontro con il sottosegretario Nannicini avverrà appunto tra il 9 e il 15 settembre, poiché l'esecutivo darà la priorità ai sindacati, con cui si discuteranno verosimilmente gli ultimi dettagli dell'Ape e le modalità con cui "appesantire" gli assegni mensili di coloro che percepiscono la pensione minima.

Il momento della verità è arrivato. Sul tavolo del confronto ci saranno quota 41 da una parte (per tutti, questo quanto continuano a ripetere i precoci) ed il bonus contributivo. Con quest'ultimo che potrebbe, di fatto, salvare il salvabile. Per ulteriori aggiornamenti sull'incontro tra precoci e Nannicini nei prossimi giorni cliccate Segui in alto a destra.