C'è la soluzione Quota 41 per i lavoratori precoci tra i capitoli più spinosi del confronto sulla riforma Pensioni che riprende domani con un nuovo incontro, che dovrebbe essere quello conclusivo, tra il Governo Renzi e i sindacati Cgil, Cisl e Uil rispettivamente guidati da Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Quello dei lavoratori precoci appare al momento come tra i capitoli più controversi poiché la soluzione Quota 41 di anzianità contributiva per accedere alla pensione anticipata a prescindere dall'età anagrafica, rischia di essere la misura previdenziale più costosa, secondo quanto riporta l'Ansa rilanciando le ultime notizie che trapelano da Palazzo Chigi sulla riforma pensioni in attesa della nuova riunione tra l'esecutivo e le organizzazioni sindacali prevista per domani (martedì 27 settembre).

Pensioni lavoratori precoci, ancora in forse la Quota 41 per tutti

Al momento, a Palazzo Chigi, sembra farsi strada la proposta di rendere più vantaggioso l'accesso alle pensione solo ai lavoratori precoci che hanno iniziato a lavorare ancor prima di aver compiuto i 16 anni rispetto allo sconto (di tre mesi per ogni anno di lavoro svolto prima di aver compiuto i 18 anni) per tutti i lavoratori che hanno iniziato a lavorare un anno prima di diventare maggiorenni. Per questi lavoratori più che precoci, l'esecutivo propone sostanzialmente l'uscita anticipata di un anno rispetti ai requisiti attualmente previsti.

Secondo questa formula i lavoratori precoci potrebbero andare in pensione con quota 41 anni più 10 mesi di anzianità contributiva. Dunque un anno in meno rispetto ai 42 anni e 10 mesi richiesti attualmente per la pensione anticipata.

Le organizzazioni sindacali insistono per altri sconti in favore dei precoci, chiedendo la Quota 41 senza se e senza ma. Per questo provvedimento l'esecutivo sarebbe pronto a "investire" qualcosa come 600milioni di euro. I lavoratori precoci che potranno beneficiare di questa misura dovrebbero essere intorno ai 25mila e - secondo quanto riporta l'Ansa - in media la loro pensione aggirerebbe tra 1.800 e 1.900 euro mensili. Queste le ultime notizie trapelate da Palazzo Chigi sui lavoratori precoci in attesa dell'incontro conclusivo sulla riforma pensioni tra sindacati e governo in programma per domani 27 settembre.