Le ultime novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 24 settembre fanno riferimento alla nota pubblicata da Cesare Damiano in merito al prossimo incontro tra governo e sindacati del 27 settembre e sulle criticità che, al momento, il pacchetto previdenziale contiene, sia per le penalizzazioni dell'Ape sia per i lavoratori precoci e gli esodati. Martedì si avvicina, il momento della verità è dietro l'angolo. In quella data sapremo se l'esecutivo avrà dato risposte certe o meno a Cgil, Cisl e Uil circa la soluzione di alcune problematiche che continuano a trascinarsi da tempo.

Pensioni, tra le criticità segnalate da Cesare Damiano anche le penalizzazioni dell'Ape

Le ultime notizie sulle pensioni hanno per protagonista Cesare Damiano, che nella giornata di ieri ha ribadito alcuni concetti che tanto gli stanno cuore. A partire dalle penalizzazioni dell'anticipo pensionistico, che arriverebbero a toccare punte del 7 per cento per ogni anno d'anticipo se non si rientra nella variante social, destinata ai disoccupati, disabili e coloro che svolgono attività gravose, come ad esempio gli edili.

In media, segnaliamo, la penalizzazione è fissata al 5 per cento. Se, ad esempio, il lavoratore sceglie di andare in pensione a 64 anni, avrà la pensione decurtata del 10 per cento, cifra che però sale se si pensa agli interessi da versare alle banche una volta richiesto il prestito ventennale ed il pagamento dell'assicurazione.

Recenti studi hanno affermato che il taglio dell'assegno previdenziale può raggiungere una percentuale pari al 25 per cento.

Cifre molto lontane da quelle prospettate dallo stesso Damiano tempo prima, con il ddl 857, che prevedeva una pensione anticipata a 62 anni con una penalizzazione massima del 2 per cento per ogni anno.

Il taglio, dunque, complessivo, se si decideva di anticipare l'uscita dal mondo del lavoro di 4 anni, sarebbero stato nell'ordine dell'8 per cento, sicuramente più accettabile rispetto alle cifre che vengono prospettate in questi ultimi giorni e che di fatto stanno frenando i sindacati, specialmente la Cgil.

Ma la penalizzazione dell'anticipo pensionistico, misura che dovrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo anno, non è, secondo Damiano, l'unica criticità del pacchetto Pensioni studiato dal governo.

Oltre a ciò, il numero uno della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati ha sottolineato come sia assolutamente necessario intervenire in maniera forte per risolvere la problematica delle pensioni dei lavoratori precoci.

La proposta di Damiano la conoscono ormai tutti: quota 41 senza penalizzazione, vale a dire i precoci avrebbero avuto l'opportunità di lasciare il lavoro dopo 41 anni di contributi senza alcun taglio sul proprio assegno di lavoro. Reputati troppo elevati i costi della q41, il governo avrebbe scelto di intraprendere la strada del bonus contributivo, più economico e che riduce sensibilmente la platea dei lavoratori precoci. Damiano chiede per loro una soluzione forte, decisa, e non simbolica.

Infine ritorna il tema degli esodati. L'esponente dem non dimentica coloro che non sono rientrati nella settima e definitiva salvaguardia del governo, per questo motivo chiede un'ulteriore salvaguardia, l'ottava, per questa speciale categoria di lavoratori, tra i più danneggiati dalla precedente riforma Fornero, e che ancora oggi stanno lottando, in piazza e non, per ottenere equità e giustizia dal governo.