Uno degli interventi che, dopo l’incontro sindacati-Governo del 12 settembre, sembra in procinto di essere inserito nella Legge di Bilancio è l’estensione della quattordicesima mensilità. Poche ore fa, intervenendo ad un Meeting organizzato dalla Confesercenti, il Sottosegretario Nannicini ha confermato e sponsorizzato la novità che riguarderà milioni di italiani. L’intervento di Nannicini può essere considerato una risposta a distanza al Presidente dell’Inps boeri che a margine di un incontro del Consiglio Nazionale dei Commercialisti ha criticato duramente la misura del Governo, tanto da attirarsi dietro critiche feroci.

Il Governo e l’Inps in posizioni discordanti

Fin dagli albori della discussione sulla nuova riforma delle Pensioni su cui si sta lavorando nelle stanze dei bottoni, l’intervento a favore delle pensioni minime ha avuto come soluzione l’intervento sulle quattordicesime. Le vie praticabili erano diverse, passando dall’aumento secco di 80 euro a testa a chi già la percepiva, fino all’aumento di soggetti a cui erogarla. La seconda sembra la strada tracciata dal Governo, strada che verrà percorsa, come confermato dal Sottosegretario di Renzi. Secondo Nannicini, riuscendo ad erogare la quattordicesima a pensionati fino a 1.000 euro di pensione, si darebbe respiro a 3,3 milioni di persone. L'intervento poi non va considerato nella lotta alla povertà o negli interventi per gli indigenti, ma piuttosto nell’ottica di rendere meno povere le pensioni di chi comunque ha versato cospicui contributi lavorando.

Per Boeri invece si tratta di uno sperpero di danaro perché già l’attuale quattordicesima finisce nelle tasche di soggetti non poveri, basandosi soltanto sull’ammontare dell’assegno pensionistico. Usando parole più semplici, Boeri sottolinea come un soggetto che percepisce 700 euro di pensione, perché evidentemente ha altri redditi, rientra comunque nella quattordicesima, senza tener conto delle altre entrate come quelle del coniuge o altri familiari.

Come funziona e come cambierà la quattordicesima

Fino ad oggi,tutti i pensionati con redditi di pensione fino ad euro 9786,86 lordi, cioè con assegni sotto i 750 euro al mese, percepiscono ogni luglio una mensilità aggiuntiva come la tredicesima. L’importo è variabile tra i 336 ed i 504 euro in base ai contributi versati. Inoltre, sono previste situazioni particolari che danno diritto alla corresponsione parziale della mensilità aggiuntiva.

In parole povere, oggi se un pensionato a cui spetterebbero 504 euro di quattordicesima perché ha più di 25 anni di contributi versati, potrebbe percepire un importo inferiore, dato dalla differenza tra l’importo spettante e la parte di reddito superiore ai 9786,86 prima citati. Per esempio, un pensionato con 10.000 euro di reddito non viene escluso dalla quattordicesima, ma dall’importo originario di 504 euro vengono sottratti 213,14 euro, frutto della differenza tra il reddito (10.000 euro) e la soglia da non superare (9786,86). Gli importi resteranno gli stessi, almeno a quanto sembra, così come il meccanismo. Cambieranno con ogni probabilità, i limiti reddituali tali da consentirne la fruizione saliranno fino a pensioni prossime ai 13.000 euro annui.